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Airola| Sappe denuncia: “ancora selfie nel carcere minorile”

Airola| Sappe denuncia: “ancora selfie nel carcere minorile”

2 Agosto 2017 | by Anna Liguori
Airola| Sappe denuncia: “ancora selfie nel carcere minorile”
Cronaca
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Ancora uno sfregio all’Istituzione penitenziaria, ancora selfie scattati da detenuti all’interno del carcere minorile di Airola pubblicati liberamente sui social netwoork. E ancora una SIM card sequestrata dalla Polizia Penitenziaria. Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che da tempo denuncia le problematiche e le criticità della struttura.

“Il carcere è completamente fuori controllo dell’impiegato civile che svolge funzioni di direttore, che dopo i costanti e continui eventi critici avrebbe dovuto cambiare completamente l’organizzazione interna del carcere minorile”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Ma come è possibile che nessuno, ai vertici regionali e nazionali dell’Amministrazione della Giustizia Minorile, ha preso concreti provvedimenti per avvicendare l’attuale direttore facenti funzioni della struttura, che non ha affatto il controllo della situazione?”.

Capece plaude comunque al lavoro dei poliziotti in servizio nel carecere minorile che “continuano nella loro opera di controllo dell’ordine e sicurezza. Basti ricordare alle ultime brillanti operazioni dove è stata rinvenuta una Sim card occultata nella bocca di un detenuto e dopo qualche giorno alcuni detenuti venivano alle mani, durante la “socialità”, dove uno di loro è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere perché aveva riportato un vistoso taglio sulla testa, che sembra gli sia stato procurato da un detenuto che da tempo stiamo chiedendo l’ allontanamento per la sua pericolosità, e visto che è anche uno di coloro che partecipò ai disordini del 5 settembre 2016. E ci risulta che alcuni detenuti dell’IPM continuano a realizzare e pubblicare selfie scattati all’interno delle stanze di pernottamento. Per evitare il dilagare di questo fenomeno cosa sta facendo la Direzione? Assolutamente nulla!”.

Capece sottolinea che, a distanza di quasi un mese dalla visita effettuata dal segretario generale del SAPPE presso l’IPM sannita, “nulla è cambiato nel tram tram quotidiano del carcere minorile, scandito a colpi di disordini, rinvenimenti di sostanze e di oggetti non consentiti come telefoni cellulari e arnesi atti ad offendere. Durante la nostra visita furono affrontati molti argomenti, che successivamente sono stati debitamente elencati e inviati alle varie Autorità regionali e nazionali. Però nonostante ciò tutto sembra fermo. Tra i punti che il SAPPE aveva posto come maggiore priorità all’impiegato che svolge funzioni di direttore vi era il modo “scellerato” con cui la Direzione permetteva di svolgere la socialità dei detenuti nei reparti detentivi, giustificando il tutto dicendo che erano le modalità della vigilanza dinamica. Da subito ammonimmo tale modalità, in quanto non rispettava assolutamente le prerogative della “vigilanza dinamica”, in quanto i reparti detentivi non erano e non sono attrezzati a ciò, quindi si decise che fino a quando non si creavano le condizioni bisognava da subito sospendere tale attività. Bisogna attrezzare i reparti detentivi di impianto di videosorveglianza e sistemare dei monitor nel locale di sorveglianza del corpo di guardia del reparto ove opera un’unità di Polizia Penitenziaria, chiaramente posta fuori dalla sezione, da dove può monitorare tutti i movimenti dei detenuti, e non come avviene adesso, dove i detenuti sono iberi di girovagare per tutto il reparto, può entrare in qualsiasi stanza di pernottamento o addirittura recarsi in alcune zone del reparto dove è assolutamente impossibile vedere cosa fa. Infatti pochi giorni fa alcuni detenuti sono andati in una zona adibita a barberia attigua al bagno del personale di P. P. e hanno creato molti danni”.

Per questo il SAPPE rinnova l’invito a “sopprimere la socialità fino a quando non vengano adeguati i reparti detentivi dell’Ipm sannita. Tutto questo, a parere del SAPPE, conferma con chiarezza come la gestione e l’organizzazione del carcere minorile di Airola sono decisamente deficitarie per cui occorre che le Autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento dell’impiegato facente funzioni di Direttore del carcere minorile, che evidentemente non è in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità, affidando la gestione del carcere a un dirigente penitenziario che provenga dagli adulti”.

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