Hanno terrorizzato, sparato, intimidito. Nel Baianese, per diversi anni, hanno seminato il panico tra imprenditori, commercianti, amministratori comunali e gente comune. Tre rapine e due attentati incendiari. Nel mirino degli attentati, un amministratore di Avella ed un dirigente del Comune. C’era un’unica regia, formata da due persone. Il gruppo operativo però cambiava. In tutto, sei misure cautelari -un arresto – e otto denunce. Tra di loro anche una donna del baianese che ha avuto un ruolo molto importante per la prima rapina commessa, quella in una gioielleria di Sperone il 5 maggio del 2012. Da quella rapina, sono partite le indagini, che hanno consentito di appurare anche chi fossero i responsabili di due rapine all’ufficio postale di Avella, compiute sfondando con un palo il vetro – da qui il nome dell’operazione, denominata Ariete – e gli attentati incendiari. Il gruppo era composto da due napoletani, mentre tutti gli altri sono del baianese.
Tutto è emerso grazie alla brillante operazione dei carabinieri della Compagnia di Baiano che, nei comuni di Avella (AV), Sant’Antimo (NA) e Bibione (VE), che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare, emessa dal GIP del locale Tribunale su richiesta della Procura, nei confronti di sei persone (una in carcere, due agli arresti domiciliari e tre sottoposti all’ obbligo di presentazione alla p.g.) ritenute responsabili, a vario titolo di rapina in concorso, detenzione e porto di armi comuni da sparo, ricettazione, favoreggiamento personale, danneggiamento seguito d’ incendio, lesioni personali.
