Fece molto clamore nella città di Benevento l’esito della perquisizione, avvenuta in data 19.04.16, in una villa della città di Benevento in quanto furono ivi rinvenuti ben 210 mila euro in contanti, insieme a 650 grammi di cocaina, due pistole ed una pericolosa bomba carta. Gli inquirenti individuarono quale responsabile Arturo Sparandeo classe 67, di Benevento, ed invocarono con successo la custodia cautelare in carcere. A suo carico vi erano intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione controllo e pedinamento, attività investigative poi sfociate con successo nell’esito della interessante perquisizione e del sorprendente rinvenimento.
Al momento dell’arresto Sparandeo si avvalse della facoltà di non rispondere.
Successivamente vengono intercettati i colloqui in carcere ed anche da tale attività di indagine emergono indizi a suo carico.
Nelle more del giudizio di primo grado l’accusato riesce ad ottenere gli arresti domiciliari.
Oggi, all’udienza preliminare svoltasi innanzi al Giudice dell’udienza preliminare – dott. ssa Loredana Camerlengo – la difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Dario Vannetiello ed Antonio Leone, a sorpresa, ha cambiato strategia.
Infatti, Sparandeo ha confessato tutti i delitti a lui contestati con la speranza di ricevere un mite trattamento sanzionatorio.
Ciò nonostante l’Ufficio del Pubblico Ministero, all’esito di una approfondita requisitoria , accompagnata anche da una memoria scritta, ha chiesto di condannare l’imputato ad anni 12 di reclusione, anche alla luce della esistenza di una pesante aggravante : quella di aver alterato la cocaina con il levamisolo in modo da accentuare il potere drogante e la potenzialità lesiva .
Ma sono state più convincenti le plurime argomentazioni, di fatto e di diritto, svolte durante la arringa dagli avvocati Dario Vannetiello del Foro di Napoli ed Antonio Leone del Foro di Benevento, i quali, avendo l’imputato confessato, hanno puntato ad ottenere una pena più bassa possibile. Obiettivo centrato dalla difesa in pieno atteso che il Giudice ha condannato Sparandeo alla pena mite pena di anni quattro e mesi sei di reclusione e ventimila mila euro di multa, allontanandosi di molto da quella richiesta dalla pubblica accusa .
Dopo la lettura della sentenza Sparandeo, soggetto pure recidivo specifico essendo stato condannato in passato due volte per spaccio, è ritornato presso la sua abitazione sita nella città di Benevento, dove continuerà ad essere sottoposto al regime degli arresti domiciliari all’esito del favorevole verdetto ricevuto se confrontato alla gravità delle accuse ed alla sua negativa personalità quale emergente dal suo casellario giudiziale.