Era stato condannato a 15 anni di carcere, una condanna ritenuta non sufficiente per i familiari della vittima che hanno sempre chiesto una pena più severa. Parliamo dell’omicidio di Aurora Marino l’assicuratrice cinquantenne uccisa il 12 gennaio del 2015 dal suo amante Damiano De Michele con 30 coltellate nella sua casa di via Porres a Morcone. Ora c’è attesa per venerdi 7 aprile quando si terrà l’udienza in Corte di Assise d’Appello di Napoli, per la revisione del processo contro De Michele. Il 10 novembre del 2016, nell’ambito del dibattimento, svoltosi con rito abbreviato nella sede del Palazzo di Giustizia di Benevento, il Giudice monocratico Maria Ilaria Romano, aveva condannato l’imputato a 15 anni di reclusione, assolvendolo dall’occultamento di cadavere. Condanna che aveva deluso le aspettative dei familiari della vittima, consapevoli del fatto che la sentenza non fosse definitiva ed effettiva, perché, sia la buona condotta dell’imputato in carcere, che un eventuale ricorso in Corte di Appello da parte del suo difensore, poi effettivamente presentato, avrebbero potuto ridurre ulteriormente i tempi di detenzione. L’avvocato di De Michele, Andrea De Longis aveva chiesto di concedere al suo assistito le attenuanti generiche riducendo la pena. Secondo il legale l’uomo stava vivendo un momento di profondo disagio. Fu lo stesso De Michele a confessare, durante uno degli interrogatori, che uno dei motivi che avrebbe scatenato la furia assassina fu proprio l’intenzione della donna di rendere pubblica la loro relazione nonostante l’uomo avesse già una compagna, per giunta in dolce attesa.