Gli inquirenti insistono infatti sui gravi indizi e sulle lacune nella versione fornita dai due su come avrebbero trascorso quel 19 giugno, mentre veniva uccisa la piccola Maria, da poco arrivata in Italia per ricongiungersi alla sua famiglia. Secondo i legali dei due indagati, andrebbero valutate piu’ attentamente alcune intercettazioni telefoniche tra i genitori della bimba, che scagionerebbero Daniel e Cristina. Entrambi sono accusati di concorso in omicidio e Daniel deve rispondere anche di violenza sessuale. L’autopsia e i successivi esami medico legali accertarono che Maria non era morta per annegamento ma era stata gettata nella piscina gia’ senza vita e che prima avrebbe subito ripetuti abusi di natura sessuale. Nei prossimi giorni la decisione del Riesame.