BENEVENTO – Annibale Zotti di 66 anni, il figlio Antonio 40 anni, Raffaele Cavaiuolo 57 tutti di Solopaca. Ancora Giovanni Coletta 57 anni di Castelvenere e Guglielmo Labagnara 69 anni, saranno ascoltati venerdì al carcere di Capodimonte dal Gip Maria Ilaria Romano. I cinque sono stati arrestati durante l’operazione “San Filippo” e devono rispondere per diversi reati di estorsione, ricettazione e porto d’arma da sparo.
I Carabinieri di Cerreto Sannita guidati dal comandante Francesco Ceccaroni hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Benevento per fatti commessi dal 2014 e protratti fino all’aprile 2016. Indagini coordinate dal sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa e dal procuratore Giovanni Conzo.
I cinque hanno messo in atto un’attività di estorsione ai danni di imprenditori agricoli del posto tra i Comuni di Solopaca, Guardia San Framondi, Castelvetere e Cerreto Sannita con diversi atti intimidatori. Si parla di una richiesta di pizzo per 130 o 140 euro a mogio di terra – corrispondenti a 3300 metri quadri – oltre a minacciarne la distruzione di apparecchiature utilizzate per le attività vinicole.
Gli inquirenti sono riusciti a risalire alle minacce tramite intercettazioni e telecamere nascoste. Non ci sono state collaborazioni da parte delle vittime per paura di ritorsioni se non dopo le prove schiaccianti rivelate dalle telecamere. Infatti nota la frase di uno di loro: “Se parlo dopo devo scappare in Germania”. Altri atti, inoltre, sono da attribuire agli estorsori – per adesso non ascrivibili a nessuna organizzazione criminale esistente in Campania – come danneggiamenti ad un agricoltore nel 2014 di duemila piantine di vite e l’appropriazione di centinaia di pali di ferro utili al sostegno delle colture.
I legali dei cinque, Antonio Barbieri, Ettore Marcarelli e Antonio Di Santo sono intenzionati a presentare ricorso al Tribunale del riesame.