Logicamente nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni, a partire dal responsabile della struttura che si smarca dicendo “di rivolgersi alla Prefettura per maggiori informazioni”, mentre gli immigrati – circa una trentina – erano alquanto nervosi. Non parlando bene l’italiano comunque siamo riusciti a decifrare frasi del tipo “non va niente bene”.
Al nostro arrivo i cancelli sono stati chiusi, ma comunque abbiamo avuto modo di seguire alcune discussioni all’interno del centro.
Facciamo un pò di cronistoria: tutto è iniziato da un servizio de “Il Fatto quotidiano, quando 19 immigrati – questi sulla carta – sono stati trasferiti da un centro di Vitulano, dichiarato inagibile, in contrada San Chirico. Fin qui tutto tranquillo se non il fatto che “Damasco 15” nasce come una struttura adibita all’allevamento di conigli. In più non è chiara la vicenda edilizia: c’è un condono di 130mila euro non formalizzato con solo un versamento effettuato di 31.252 euro, per giunta risultante mancante da un controllo effettuato allo sportello dell’edilizia lo scorso novembre.
Altra curiosità, non di secondo piano, è che la struttura è gestita dal fratello del Presidente Del Consiglio comunale Luigi De Minico il quale, tra l’altro, si nega all’intervista del giornalista del quotidiano diretto da Peter Gomez. Il presidente della cooperativa “Damasco” Paolo Di Donato “sostiene che il condono c’è”. Per il presidente dell’associazione di “AltraBenevento” Gabriele Corona, invece, “ci sarebbero altri tre centri caratterizzati da irregolarità edilizie”.
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