AVELLINO – Il sindaco di Solofra avrebbe tentato di far allontanare un sottufficiale dei carabinieri che indagava sullo sversamento di acque inquinate nel comune dell’Avellinese, chiedendo a un ex parlamentare del suo stesso partito di fare pressioni, per raggiungere tale obiettivo, sul ministro della Difesa. Un piano che comunque non ebbe alcun esito: l’ex parlamentare, pur avendo più volte rassicurato il sindaco che si sarebbe recato a Roma per avvicinare il ministro, non si sarebbe attivato. E’ quanto emerge dell’inchiesta sul rischio di contaminazione della falda acquifera tra i comuni di Solofra e Montoro, condotta dal procuratore di Avellino Rosario Cantelmo e dal sostituto Elia Taddeo. La vicenda è stata resa nota dal sito de Il Fatto quotidiano. Agli atti dell’indagine, approdata nei giorni scorsi all’emissione di un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di due dirigenti dell’azienda idrica locale, vi sono una serie di intercettazioni telefoniche confluite in una informativa dei carabinieri. Dalle conversazioni, secondo quanto evidenziato dagli investigatori, si evince che Michele Vignola, sindaco di Solofra, avrebbe contattato l’ex senatore Enzo De Luca, esponente irpino del Partito Democratico “al quale chiede un suo intervento per far rallentare l’operato della procura della Repubblica”. In particolare avrebbe sollecitato un interessamento presso il ministro per ottenere il trasferimento del comandante della stazione dei carabinieri di Solofra, “evidentemente troppo attivo nelle indagini”.