Avellino – In 15 alla sbarra. A tre anni di distanza dall’incidente, comincia oggi il processo delle persone ritenute responsabili della morte di 40 passeggeri di un pullman turistico, precipitato dal viadotto Acqualonga dell’autostrada A16 Napoli-Canosa. Dinanzi al tribunale di Avellino compariranno il titolare dell’agenzia di viaggi “Mondo Travel” Gennaro Lametta, accusato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, insieme ai funzionari della Motorizzazione civile di Napoli Vittorio Saulino e Antonietta Ceriola, che falsificarono i documenti di revisione del bus turistico. Per i pm irpini, sulla scorta di una corposa perizia, il bus Volvo sul quale il 28 luglio 2013 viaggiavano 48 persone tutte originarie di Pozzuoli, non rispettava i requisiti minimi di sicurezza per il trasporto passeggeri. Imputati anche funzionari e dirigenti di Autostrade per l’Italia, accusati a vario titolo di omissioni nella manutenzione del tratto autostradale. A giudizio i direttori di tronco che si sono avvicendati: Michele Renzi, Nicola Spadavecchia, Paolo Berti, con Michele Maietta e Antonio Sorrentino che, da responsabili del posto di manutenzione del tratto autostradale, non avrebbero segnalato le carenze e le lacune nella sicurezza del percorso. La Procura di Avellino, in base anche alle conclusioni della perizia sullo stato delle barriere autostradali, infatti, ha ottenuto il rinvio a giudizio anche dei vertici di Aspi, in particolare dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci, dell’ex direttore generale Riccardo Mollo, del condirettore generale “Operation e Maintenance” Giulio Massimo Fornaci, del responsabile dell’articolazione “Pavimentazioni e Barriere di sicurezza” Marco Perna, dei responsabili dell’Area Esercizio di Aspi Gianluca De Franceschi, Gianni Marrone e Bruno Gerardi. Nel corso degli anni, nel processo civile che si sta svolgendo, tra le compagni e assicurative e i familiari delle vittime sono stati raggiunti accordi risarcitori che hanno evitato la costituzione delle parti civili nel giudizio penale. Sono pochi infatti i familiari che questa mattina chiederanno di costituirsi in giudizio contro Lametta, i funzionari della Morotizzazione civile di Napoli e contro Aspi. Nell’udienza di oggi si procederà alla costituzione delle parti, all’esame delle eccezioni preliminari ed eventualmente all’ammissione delle fonti di prova.