AIROLA- Il giorno dopo la rivolta la situazione è normalizzata nel carcere minorile di Airola. Il pomeriggio di un giorno da cani ha comunque lasciato i suoi strascichi: tre agenti penitenziari feirti, devastate celle ed una sezione detentiva e minacciato gli agenti con i piedi di legno dei tavoli e i manici di scopa. A 24 ore dai fatti le cose sembrano essere più nitide. Se in principio si pensava che la sommossa fosse da ricondurre alle non soddisfacenti condizioni carcerarie, di ora in ora sembra più netta la sensazione che a scatenare l’inferno siano stati gli ospiti di più marcato pedigree criminale.
Ragazzi maggiorenni già inquadrati in clan che hanno voluto mandare messaggi chiari all’esterno: siamo in grado di tenere in scacco un carcere e possiamo vantare credenziali criminali una volta fuori. Il giorno dopo le idee sono più chiare. Il sindaco di Airola Napoletano difende la struttura carceraria senza mezzi termini.
A chi vorrebbe la chiusura del carcere minorile, sono apparsi alcuni post sui socials, Napoletano replica
Nel frattempo nessun cenno da parte dell’amministrazione carceraria. Il direttore non ha inteso rilasciare dichiarazioni e sta analizzando la contingenza che vede attualmente tra i detenuti over diciottenni in attesa di essere trasferiti in strutture carcerarie per adulti e che nonostante le continue sollecitazioni soggiornano ancora presso i centri di detenzione per minorenni con le conseguenze di cui abbiamo avuto un esempio nel pomeriggio di ieri.