NAPOLI – Sono le 5 regioni con il tasso più alto di furti di auto a noleggio. Si tratta di Campania, Sicilia, Lombardia, Lazio e Puglia. Tra queste il primato va alla Campania, con non invidiabile record del 33 per cento, in pratica un furto su tre avviene sul territorio della nostra regione. Seguono Puglia (26%), Sicilia (13%), Lazio (10%) e Lombardia (8%).
Un settore che non conosce per niente la crisi, quello dei furti d’auto, infatti secondo alcuni studi fatti da Aniasa (associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici) sono stati rubati circa 1200 veicoli a noleggio in un anno, una media di oltre 3 vetture al giorno. Un fenomeno che ha arrecato non pochi danni ai gestori e agli operatori di questo settore. Ben 8,5 milioni di euro persi in un anno.
Grazie alle tecnologie avanzate la maggior parte delle auto rubate vengono recuperate (quasi la metà), spesso però mancati di alcuni accessori come satellitare, navigatore e gomme. Pezzi che fanno gola a queste organizzazioni, ormai ben strutturate e ramificate in tutto il territorio, per alimentare il mercato nero. Le auto prese di mira sono per lo più utilitarie (Panda, 500 e Fiesta su tutte), auto commerciali semplici da reperire e facili da smontare, i cui pezzi sono poi facilmente rivendibili.
“Il settore del noleggio veicoli rappresenta oggi il principale bacino cui attingono le organizzazioni criminali – spiega Giuseppe Benincasa, segretario generale di Anisa – che negli ultimi anni hanno visto crescere l’interesse per il redditizio business dei furti d’auto. Un fenomeno che beneficia di un’evidente difficoltà nelle azioni di contrasto da parte delle istituzioni centrali e locali. All’Italia va la maglia nera a livello europeo”.
A livello provinciale la città più colpita della Campania è ovviamente Napoli con il 94 per cento degli episodi criminali registrati. Nelle altre regioni dati particolarmente elevati si registrano a Roma, Catania e Milano. E se al sud i furti d’auto sono finalizzati alla rivendita dei pezzi al mercato nero locale, i raid al nord puntano soprattutto alla ricettazione dell’intero veicoli nei mercati dell’Est Europa e Nord Africa.
