CASERTA – E’ scattata alle prime luci dell’alba l’operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere tra Benevento e Milano, nei confronti di 3 indagati del “Clan dei Casalesi”ritenuti responsabili di omicidio e detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso.
I carabinieri hanno fatto luce sull’omicidio di Antonio Bamundo, ucciso 16 anni fa, a 45 anni, sotto gli occhi nel nipotino, che aveva 8 anni, nel suo distributore di carburante lungo la strada provinciale tra Casapesenna e San Marcellino, in provincia di Caserta. I killer fecero rifornimento di benzina e poi spararono all’uomo, sotto gli occhi del piccolo. Bamundo, di 45 anni, era ritenuto affiliato al clan camorristico capeggiato da Vincenzo Zagaria.
Dalle prime ore di oggi a Benevento e Milano, i militari stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda, nei confronti di tre indagati del clan dei Casalesi accusati di omicidio e detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. L’11 maggio 2000 i sicari, giunti a bordo di un’auto, fecero finta di fare rifornimento di benzina.
Subito dopo, pero’ i due spararono contro Bamundo, colpendolo al volto e al torace e fuggendo subito dopo. L’uomo, nato a Giugliano ma residente a San Marcellino, nel Casertano, fu portato all’ospedale di Aversa dove mori’ poco dopo.