BENEVENTO- Un delitto spietato, una vera e propria esecuzione. Benevento è scossa dall’assassinio di Ester, 36 anni, prostituta nigeriana ammazzata come un cane in un roveto tra Via Grimoaldo Re e Contrada Cellarulo, a ridosso della strada ferrata che passa a distanza di una decina di metri. Cinque, forse sei colpi di 9 per 21 e la volontà della mano omicida di uccidere. Secondo una prima ricostruzione sembra probabile che un primo colpo ha ferito la donna, gli altri sono stati sparati da distanza ravvicinata e l’hanno finita. Sarà l’autopsia a stabilire l’ora della morte e a precisare meglio la dinamica del fatto criminoso. Storia di Ester. Dalla lontana Nigeria a Castelvolturno, ex località balneare del litorale domizio ora dormitorio per extracomunitari. Da li, ogni mattina, Ester J. partiva per raggiungere Benevento e prostituirsi. Un figlio tredicenne e i fratelli, due, accorsi ieri sera sul luogo del delitto. Ora si indaga su questo omicidio. Chi ha ucciso Ester e perchè? Le ipotesi degli inquirenti spaziano a 360 gradi. Un frequentatore? Oppure una vera e propria sentenza di morte da parte di chi gestisce il “mercato” della prostituzione in città? Le modalità del fatto di sangue fanno propendere per la seconda ipotesi e rilanciano in grande stile il tema della presenza anche a Benevento, se qualcuno se ne fosse dimenticato, di una certa criminalità organizzata che imperversa, dal racket delle estorsioni, all’usura, dalla droga allo sfruttamento della prostituzione.