Un maxisequestro di quelli che si vedono raramente applicati. Si tratta di 1.230000 mila euro che la Guardia di Finanza ha sottratto alla disponibilità del notaio Vito Antonio Sangiuolo, tra beni mobili e immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie. La notizia è stata diffusa da Ottopagine nelle ore passate ma ora si delineano maggiormente i connotati della vicenda. Nei confronti del noto professionista il Gip presso il tribunale di Benevento ha accolto la richiesta dei Pm della Procura beneventana contestando al notaio Sangiuolo il reato di evasione fiscale in violazione del D.Lgs. 74/2000 che novella la disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Da quello che emerge in questa ennesima storia di aggressione al pubblico erario sembrerebbe che il notaio abbia intascato indebitamente denaro da un rimborso assicurativo senza corrisponderlo ai legittimi destinatari, ma non solo. Da fonti investigative viene fuori un ulteriore filone di inchiesta. Sangiuolo avrebbe intascato un milione di euro addirittura sottraendolo ad un congiunto, il fratello, che dal canto suo ritiene di averne pieno diritto. Sarà ovviamente il dibattimento a dover rendere giustizia. Tuttavia, “il provvedimento cautelare, recita il comunicato stampa della Procura, e le relative indagini costituiscono attuazione delle direttive investigative della Procura della Repubblica finalizzate a colpire coloro che commettono reati di natura tributaria depauperando, in tal modo, le Casse statali e, più in generale, accumulando patrimoni illeciti”.
