Maxi sequestro da parte del Nipaf di un capannone in contrada Olivola a Benevento. All’interno, oltre all’odore nauseante e asfissiante, rifiuti dell’alluvione dello scorso ottobre, scarti pericolosi e non, e in alcuni punti della struttura anche dei vapori, forse segno di fermentazione. Inizialmente il deposito era adibito a rifiuti prodotti dell’alluvione, poi con il passare dei mesi il fabbricato e’ diventato una discarica. Ammassi di immondizia evidentemente proveniente da attività commerciali, casalinghi, materassi, giocattoli per bambini, e addirittura elettrodomestici e bombole di gas.
Sul posto sono giunti gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che hanno sigillato la zona, in un secondo momento i tecnici dell’Asia di Benevento con Gino Mazza Capo Settore Tecnico dell’azienda. Secondo il responsabile Nipaf di Benevento Cosimo Chiumiento, presente sul posto, sono stati depositati all’incirca 3000 metri cubi di rifiuti distribuiti in metà deposito. In merito alle presunte responsabilità di Asia nel sequestro del Nipaf, abbiamo raggiunto telefonicamente il Presidente del CDA Lucio Lonardo che difende l’azienda e allarga il discorso ai ritardi con i quali è stato affrontato il post- alluvione. “Abbiamo accettato di farci carico di uno sversamento che contrattualmente non ci competeva, sbotta Lonardo. E’ una vicenda kafkiana che si innesta nella più generale disorganizzazione della fase post-emergenziale”.