Altrabenevento dirige la propria attenzione su argomenti di carattere ferroviario.
“Da alcuni decenni nelle discussioni e nella propaganda politica per lo sviluppo e l’occupazione campeggia il progetto per Alta Velocità e Alta Capacità Ferroviaria,” scrive Gabriele Corona leader dell’associazione.
“Tutti, anche i vescovi, ripetono che sarà una grande occasione per le aree interne e per Benevento: dovrebbe migliorare il sistema dei trasporti con i servizi connessi (ma ancora non si capisce, ad esempio, se, come e dove sorgerà la Piattaforma Logistica); le nuove moderne infrastrutture dovrebbero riqualificare il territorio (ma finora i danni sono superiori a quelli previsti); ci dovrebbe essere nuova occupazione (ma finora non si garantisce la collocazione neppure dei 58 lavoratori del Deposito Ferroviario).
Naturalmente il sindaco Mastella che non perde occasione per tentare di apparire come l’artefice fondamentale dello sviluppo della città, anche quando non c’entra assolutamente niente, ha più volte annunciato l’inizio dei lavori, che non si vedono, per stazioni avveniristiche, passaggi a livello supertecnologici e anche il completamento dell’asse interquartiere Nord che avrebbe dovuto realizzare Zamparini ventidue anni fa in cambio della autorizzazione per l’Ipermercato.
Non si sa, invece, cosa diventerà la grande area del Deposito Ferroviario che per oltre un secolo è stato un concentrato di attività di qualità a Benevento (officine meccaniche, manutenzione delle linee, allestimenti e sartoria per le carrozze di lusso, ecc.) ed ha occupato fino a 300 lavoratori.
Una vera industria, vanto della città, che ha dato occupazione a molte generazioni di beneventani e che Trenitalia vuole chiudere entro la fine di questo anno. Altro che sviluppo per la città!
Incredibile!
Mastella alcuni anni fa aveva garantito: il Deposito non chiuderà e i lavoratori di Trenitalia e indotto (quasi 70 allora) non perderanno il posto di lavoro.
Adesso, non protesta, non telefona ai suoi amici, non annuncia l’occupazione dell’area insieme ai suoi assessori con uno striscione (magari come quello utilizzato per salutare Italo Treno).
Attualmente sono 58 i lavoratori delle diverse società (Trenitalia, Mercitalia, Alstom e Doussman) collocati presso la struttura di via Francesco Paga che dovrebbero essere assunti da nuove ditte ma non si capisce quando, dove e per fare cosa.
E’ uno strano mistero che Trenitalia, Mastella e i sindacati devono chiarire.
Un accordo firmato da Cgil-Cisl-Uil-Ugl e Orsa prevede solo il passaggio da Trenitalia ad RFI di 14 lavoratori, una piccola pattuglia che rimarrà ad operare (??) nell’area dismessa del Deposito Ferroviario ma non si capisce che fine faranno gli altri 44.