Decisamente negativa la trasferta a Roma per sindacati di categoria e lavoratori di Industria Italiana Autobus che hanno chiesto conto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy delle quote che Leonardo è pronta a cedere alla Seri Industrial spa del gruppo Civitillo di Caserta.
La delegazione accompagnata anche da diversi sindaci del territorio, forte delle precedenti manifestazioni e interlocuzioni, oltre che dello sciopero di 8 ore effettuate proprio per raccogliersi in presidio davanti al Ministero da parte delle maestranze degli stabilimenti di Flumeri e Bologna, è stata subito stoppata dai funzionari del dicastero. Inutile perorare l’istanza della cordata guidata dal gruppo Gruppioni, considerata sul territorio e non solo da lavoratori e sigle sindacali come la più idonea per solidità e affidabilità e programmi, a subentrare nelle quote della società di Stato, se questa offerta non è stata neanche presa in considerazione.
Dal Mimit, infatti, hanno fatto sapere che al momento c’è una sola offerta congrua per l’acquisizione di IIA, mentre gli altri interessamenti si sono rivelati incongruenti. La risposta, però, non fermerà la battaglia. Sindacati e lavoratori chiedono il rilancio industriale di IIA, l’unica azienda italiana che produce autobus e lo fa per gli enti locali. Che questo percorso non sia un modo che il Governo sta attuando per sottrarsi dalle sue responsabilità? Per il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino, la vertenza prosegue e non si mollerà di un cenimetro in attesa del prossimo incontro fissato per il 23 maggio.