La lunga odissea delle bibliotecarie delle tante cooperative di cui s’è persa memoria e anche decenza. Beneventio, Biblioteca provinciale di Palazzo Terragnoli. Vent’anni ad aspettare un inquadramento che ha sempre più le sembianze del Godot bechettiano, promesse su promesse sistematicamente andate a vuoto ma in compenso un gran numero di cooperative che alla fine hanno solo sortito l’effetto del precariato a vita.
In successione s’è verificato quello che le bibliotecarie temevano e cioè una regressione progressiva, una riduzione negli anni della busta paga, il senso sempre più diffuso di essere sull’uscio della porta. A nulla è valso traccheggiare, sperare in una composizione pacifica delle vertenza; Sannio Europa non risponde più alle sollecitazioni squassato come è da una situazione di profonda ambiguità politica col presidente Sauchella in rotta di collisione col mastellismo ma che a sua volta non molla lo scaranno di Corso Garibaldi.
E allora si scende in lotta. Un presidio della Filcams Cgil che ne rappresenta i diritti per chiedere a gran voce la fine del prcariato. “Una situazione inaccettabile”, sbotta Antonella Rubbo, segretare della Filcams di Benevento,”chiediamo che la controparte venga a parlare con le bibliotecarie e se non dovesse farlo si potrebbe anche pensare ad una astensione dal lavoro”, conclude la Rubbo.