Morire di lavoro, morire sui luoghi di lavoro. E un rerfrain che si ripete da troppo tempo e che dovrebbe imporre una presa di coscienza collettiva ma la realtà è ben diversa. Sicurezza pari a zero, gare d’appalto al massimo ribasso, una giungla fatta di illegalità e di soprusi, specialmente nei subappalti, di un universo in particolar modo nel privato che spesso, molto spesso, sfugge ad ogni regola in un ginepraio fatto di ricatti ed intimidazioni.
In questa melma, molto spesso alimentata da una farraginosità burocratica esaperante, maturano le tragedie nei confronti delle quali l’atteggiamento delle forze datoriali, quando figurano in chiaro, è quello della pelosa solidarietà che non si traduce in un comportamento ligio alle norme in vigore.
E quel che più è grave sono saltati i sstemi di controllo in un contesto generale in cui sempre di più le rappresentanze sindacali fanno fatica ad imporsi all’interno di fabbriche e cantieri, in un crecendo rossiniano di avversione nei confronti della dialettica tra capitale e lavoro.
In questo corto circuito si consumano i drammi, ormai quasi a cadenza quotidiana. Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero nazionale di 4 ore al grido di “Adesso Basta!” A Benevento l’appuntamento è stato a Piazza Castello.<
le dichiarazioni nel video che segue