Libertà non è star sopra un albero, cantava Gaber qualche anno fa, così come partecipazione è sinonimo di democrazia e di lotta per l’affermazione dei principi ad essa collegati. E così, partendo dalle parole del mai domo Tonino Conte, gli 80 anni della Cgil non sono una mera celebrazione ma il risultato delle conquiste delle lotte dei lavoratori e in quanto tali in profondo divenire perchè il sindacato è vivo, è compos sui, solo se archivia una lotta per intraprenderne subito un’altra.
E al mondo del lavoro, orfano da trenta’anni di riferimenti di partito, resta la Cgil che alla Rocca dei Rettori ha vissuto il primo degli appuntamenti che ne ripercorrono la storia. La prolusione affidata alle personalità presenti, a Peppe Vassallo invece il ruolo di memoria storica di quello che la Cgil ha rappresentato nel quadro della lotta di classe in questo Paese. Presente il segretario regionale del sindacato Nicola Ricci.
Difesa dei diritti, nuova trincea, regressione delle posizioni che si credevano sedimentate. Gli anni Diemila hanno riservato sconfitte. La scure dei governi di destra? Certamente, ma anche e soprattutto la straripante voglia di liberismo di un centrosinistra sempre più distante dai lavoratori.
