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Impasse rifiuti, i sindacati: no a ipotesi di “spacchettamento” a favore di privati

Impasse rifiuti, i sindacati: no a ipotesi di “spacchettamento” a favore di privati

11 Marzo 2023 | by Enzo Colarusso
Impasse rifiuti, i sindacati: no a ipotesi di “spacchettamento” a favore di privati
Lavoro e Sindacati
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La questione Samte allarma i sindacati. Lo stato di impasse tra Provincia e Ato è ad altissimo grado di tensione e rischia di allungare i tempi di avvio del ciclo integrato dei rifiuti. Di questo sono preoccupati Cgil, Cisl e Uil di Benevento che hanno sollecitato, “ad oggi senza alcun riscontro”, la convocazione di un tavolo sindacale sul tema della gestione del ciclo dei rifiuti paventando, sulla falsariga irpina, il rischio di spacchettare l’ indotto offrendo parte della gestione ai privati. “A farne le spese, come sempre, sono i lavoratori e le lavoratrici che, seppur direttamente impegnati e destinatari di eventuali scelte politiche calate dall’ alto, vengono intenzionalmente lasciati ai margini del processo decisionale provocando così uno stato di incertezza, inquietudine e malcontento nei confronti di coloro che, in realtà, sono i veri protagonisti della raccolta dei rifiuti: i lavoratori.

 

Devolvere ai privati un servizio che spetta, di norma, ad una pubblica azienda già costituita e, per di più, recentemente emersa dalla fase debitoria come la Samte, significa gettare al macero anni di sacrifici e azioni tesi a rimettere in moto questa stessa  Azienda svilendone la missione originaria, atteso che anche le maestranze e la forza lavoro, provenienti dallo Stir di Casalduni, in attesa dei lavori di completamento, possono essere impiegate per un tipo di economia circolare interamente gestito dal pubblico, garantendo qualità dei servizi, il lavoro degli addetti e, non di meno, scongiurare i potenziali aumenti tariffari normalmente impressi dall’ imprenditoria privata.

 

Queste le ragioni che muovono in maniera unitaria l’ azione sindacale, la stessa unità di intenti che manca in tutta evidenza nella politica istituzionale e di governo del settore, in evidente stato di confusione, per cui chiediamo a gran voce l’ apertura di un tavolo di confronto utile a chiarire le idee di chi lavora e di chi, come i cittadini, contribuisce alle spese.”

 

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