“Gli orari e le modalità di apertura al pubblico degli sportelli e di espletamento del servizio degli uffici dell’Inps sono impraticabili, inaccettabili e vergognosi. Chiediamo alla dirigenza provinciale e a quella nazionale di attrezzarsi, per rendere realmente operativa la struttura, prestando la dovuta assistenza e il necessario rispetto ai cittadini”. Ad affermarlo è il segretario nazionale dell’Acai onlus, associazione di tutela dei consumatori e dell’inquilinato, l’irpino Giovanni Ardolino.
“L’Inps di Avellino, ormai è diventato da anni – prosegue il dirigente sindacale – , come e peggio di altri uffici pubblici e servizi privati in concessione o a valenza pubblica, un fortino blindato, inavvicinabile, praticamente chiuso, che non presta alcuna attenzione all’utenza, né svolge in maniera minimamente adeguata un servizio importante per la comunità e per chi contribuisce al mantenimento dello stesso Istituto, in qualità di contribuente. Non è possibile che per effettuare una qualunque operazione, non solo si debba verificare prima la disponibilità del servizio su internet, ma poi obbligatoriamente prenotare un appuntamento con gli addetti, in giorni ed orari contingentati, compiendo una incredibile trafila per avere un contatto diretto con un impiegato o un funzionario delll’ente. All’Inps di Avellino non esiste nemmeno una sala d’attesa e decine di persone, diverse delle quali anziane, con problemi di salute e di mobilità, si trovano costrette a dover attendere all’esterno dell’edificio, in piedi ed esposte alle intemperie di inverno e al sole battente in piena estate, se si ha la fortuna di ottenere un appuntamento, nel caso in cui i servizi non siano sguarniti, a causa del personale in ferie. Una situazione che dopo l’emergenza Covid e le relative misure di prevenzione nelle fasi più critiche si è prolungata senza limiti, arrecando enormi disagi alle persone e rendendo assolutamente inefficiente il servizio. D’altra parte, diversi problemi erano già presenti prima dell’emergenza sanitaria e non poche segnalazioni sono giunte alla nostra associazione, così come quotidianamente vengono indirizzate proteste all’Inps, che restano completamente inascoltate.”
“L’Acai, – conclude Ardolino – con i propri iscritti e ad altre strutture collegate, è pronta a costituirsi in giudizio, attraverso una class action, insieme ai cittadini e agli utenti lesi, contro l’Inps, la sua dirigenza ed i responsabili dei procedimenti”.