Nella giornata dell’infermiere riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario territoriale del NurSind Romina Iannuzzi e di quello aziendale Michele Rosapane.
“Oggi si celebra la giornata internazionale dell’infermiere. Nella nostra provincia gli infermieri continuano a sostenere carichi di lavoro elevati. Di fatti, rispetto al periodo prepandemico, le condizioni di lavoro sono ulteriormente peggiorate. Ci ritroviamo con una medicina territoriale totalmente inesistente anche e soprattutto a causa dei tagli imposti dalla politica regionale. Gli infermieri irpini e campani operano in un sistema sanitario regionale tra i peggiori d’Italia dove non vengono attualmente garantiti i minimi Lea. Viviamo una realtà drammatica fatta di pronto soccorso perennemente sovraffollati, liste d’ attesa schizzate alle stelle, rapporto tra posti letto e abitanti tra i peggiori d’Europa. Andava introdotta la figura dell’infermiere di famiglia ma ad oggi in tutta la regione non c’è traccia di questa figura professionale. Sul tema delle stabilizzazioni il personale che ha i requisiti non sarà neanche sufficiente a coprire i vuoti d’organico negli ospedali e sul territorio. La professione infermieristica va resa appetibile per incentivare i giovani ad intraprenderla, soprattutto bisogna migliorare le condizioni di lavoro attualmente insostenibili. La politica ne prenda coscienza: senza infermieri non c’è salute”.
Sullo stesso tema si esprime anche la direzione strategica dell’Azienda Moscati.
“La Giornata internazionale dell’infermiere, che si celebra oggi in tutto il mondo, è un’occasione per dare la giusta evidenza a una figura professionale che ricopre un ruolo centrale all’interno dell’organizzazione sanitaria. La Direzione Strategica dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino esprime parole di ringraziamento per il grande lavoro svolto ogni giorno dagli infermieri in questi ultimi tre anni e, in particolare, per il fondamentale contributo offerto a tutta la cittadinanza durante il periodo più difficile dell’emergenza pandemica, quando la collaborazione tra operatori, lo spirito di sacrificio e l’impegno senza sosta hanno consentito di superare momenti di grande criticità. L’assunzione di nuovi infermieri e la stabilizzazione di quelli che hanno maturato i necessari requisiti portate avanti dal management aziendale rappresentano atti dovuti nei confronti di chi, insieme a tutte le altre figure del Servizio Sanitario, non si risparmia per prestare quotidianamente un’assistenza di qualità ai pazienti”.