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Sanità e contrattazione decentrata, l’Usb attacca l’Asl di Avellino: ora si è davvero toccato il fondo

Sanità e contrattazione decentrata, l’Usb attacca l’Asl di Avellino: ora si è davvero toccato il fondo

28 Settembre 2021 | by Redazione Av
Sanità e contrattazione decentrata, l’Usb attacca l’Asl di Avellino: ora si è davvero toccato il fondo
Lavoro e Sindacati
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L’USB comunica quanto segue.
Nella seduta di contrattazione decentrata, tenutasi lo scorso 22 settembre presso la ASL Avellino, abbiamo assistito a scene che hanno dell’incredibile e che ci fanno riflettere; nonostante la nostra esperienza in materia sindacale sia ultra decennale.
Il risultato finale è sostanzialmente positivo, perché USB, FP CGIL, UIL FPL ed FSI – USAE hanno dimostrato, costituendo una larga maggioranza, di espletare un’attività sindacale impeccabile, a tutela dell’interezza dei dipendenti del Comparto e non di certo hanno rappresentato se stessi. Crediamo che la linea sostenuta, non possa essere, in alcun modo, criticata; perché chi, tra il personale, potrebbe non essere d’accordo con la stessa linea, ha sicuramente, solo ed esclusivamente, interessi di tipo personale.
Da molto tempo, in questa Azienda, si tengono sedute di contrattazione molto diradate in termini di margine temporale, con ordini del giorno unilaterali, senza condivisione democratica; senza dar seguito a decine di richieste delle quattro sigle menzionate. Invece, nel passato, le varie Direzioni Strategiche che si sono succedute hanno avuto il merito di mantenere, molto alto e costruttivo, il livello del confronto con la parte sindacale. Ciò ha permesso, negli anni, di poter applicare il CCNL in ogni suo dettaglio; costruendo, tra le tante cose, percorsi di progressioni economiche orizzontali e verticali che hanno sempre riguardato tutto il personale. Ma oggi non è così! E le spiegazioni della Direzione Strategica non ci convincono da 5 anni. Così come non ci convincono spiegazioni del Direttore Amministrativo a riguardo di notevoli ritardi per alcune corresponsioni economiche. Ma è mai possibile che la Funzione Pubblica possa notificare note solo a questa Azienda? Giusto per fare un esempio, la maggioranza delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie hanno corrisposto le quote incentivanti 2020 a decorrere da gennaio 2021 e il Direttore Amministrativo ha tentato, senza riuscire nell’intento, di giustificare un ritardo di 9 mesi dovuto ad una nota della stessa Funzione Pubblica, con una data di notifica risalente a pochi giorni prima dell’incontro tra parte pubblica e parte sindacale.
A proposito di parte sindacale, durante la seduta in questione, abbiamo avuto l’impressione che una piccola “fazione” della parte sindacale fosse parte pubblica! Al punto che il Direttore Generale ha invitato gli stessi componenti dell’esiguo gruppo, con grande ed incisiva arringa, ad esprimersi, a scendere in campo; a difesa di una linea che poco o nulla ha di democratico.
Non vogliamo nemmeno lontanamente pensare, che tale linea fosse pre-concordata. Anzi, a maggior ragione, se ciò fosse vero, sarebbe una linea che nonostante un concordato ha deluso; perché non ha raggiunto l’obiettivo sperato, con grande soddisfazione di chi ha dimostrato, con i fatti, di svolgere attività sindacale. Però alcuni comportamenti osservati ci conducono, fisiologicamente, a riflessioni. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo avuto modo di ascoltare, infinite volte, un Direttore editoriale televisivo, a riguardo di sospetti e presunti illeciti riferiti ad incarichi e assunzioni. E tutto debitamente documentato. Indubbiamente, come dipendenti, ciò ci ha lasciato con l’amaro in bocca; ma non possiamo smentire lo stesso Direttore editoriale. E ciò, non fa altro che far nascere delle brutte sensazioni in un momento concorsuale a largo spettro.
Impegnandoci a “collaborare”, con la nostra esperienza, la invitiamo ad ascoltarci, per un percorso su tematiche condivise, dando priorità a quelle che, per l’appunto, riguardano la massa e non il singolo; magari anche delegato sindacale. E non possiamo tollerare che qualcuno vada divulgando notizie tendenziose, dicendo che le trattative si sono bloccate. Notizie che macchiano, ingiustificatamente, coloro che svolgono l’ingrato compito di rappresentanza.

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