“Nonostante le numerose note di chiarimento delle disposizioni legislative e contrattuali in merito all’utilizzo della cosiddetta didattica digitale integrata dobbiamo riscontrare con estremo disappunto quanto continua a perpetuarsi tanto a Mercogliano, quanto a Pratola Serra. Pertanto abbiamo richiesto un incontro urgente a Sua Eccellenza il Prefetto allo scopo di dirimere definitivamente la questione della richiesta dell’attivazione della didattica a distanza indipendentemente dai casi previsti dalla norma; altro incontro è stato richiesto al Commissario prefettizio del Comune di Pratola Serra in ordine ad un utilizzo della didattica digitale integrata deliberato illegittimamente dal Consiglio di Istituto in conseguenza del venir meno dei locali in cui allocare la metà delle classi dell’istituto”.
Nota sindacale unitaria a firma dei segretari di Flc Cgil, Erika Picariello, Cisl Scuola, Salvatore Bonavita, e Uil Scuola, Tonino D’Oria che spiegano i motivi della loro iniziativa: “Nel caso di Mercogliano si eccepisce la fondatezza giuridica dell’ordinanza: l’istruzione è materia concorrente tra Stato e Regioni, fatta salva l’autonomia scolastica. La stessa autonomia scolastica ha carattere funzionale ovvero pertiene le funzioni sottese al servizio di istruzione che eroga e che sono ben esplicitate nel DPR 275/99 tutt’ora in vigore. Dunque tra le prerogative delle autonomie scolastiche vi è l’autonomia didattica che è di esclusiva competenza degli organi collegiali di ogni istituto. Pertanto ogni ordinanza sindacale che voglia intervenire sulla didattica non ha caratteri di esigibilità ma diventa uno strumento politico intimidatorio nei confronti del dirigente scolastico e dell’intera comunità educante che è stata vessata dalla reiterazione di ordinanze che non configurano obblighi per l’amministrazione scolastica. Nel caso di Pratola Serra l’inaccettabile ritardo di allocazione delle classi, dal momento in cui le disposizioni normative superiori prevedevano il ritorno della didattica in presenza per le scuole del primo ciclo, ha comportato l’assunzione di una delibera da parte del CI che , di fatto, dispone in didattica a distanza studenti e docenti in dispregio alla normativa contrattuale che prevede l’attivazione di questa formula solo nel caso della sospensione delle attività didattiche a causa della pandemia. Confidiamo negli incontri con Sua Eccellenza il Prefetto e col Commissario prefettizio di Pratola onde dirimere definitivamente comportamenti illegittimi che stanno generando disfunzioni negli istituti interessati e sconcerto nella Comunità educante dell’intera provincia, una comunità dedita all’erogazione al diritto all’istruzione nonostante i ben noti limiti strutturali ed economici”.