“Registro, non senza stupore, le affermazioni del neo presidente di Confindustria Avellino, Emilio De Vizia e le attenzioni “ribadite” nei confronti di Irpiniambiente, non tanto per quanto concerne i temi riproposti nell’intervento di insediamento alla guida dell’Associazione, quanto per il fatto che mal si conciliano con le funzioni ed il ruolo che si appresta a ricoprire”. Così l’amministratore unico di Irpiniambiente, Matteo Sperandeo, dopo le dichiarazioni del neo presidente di Confindustria Avellino all’atto dell’insediamento.
“Irpiniambiente rappresenta – afferma Sperandeo – una realtà compiuta, unica in Campania, di gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti. I ritardi e le disfunzioni del sistema non sono mai state taciute o nascoste dalla società provinciale che a più riprese ha sollecitato il completamento del sistema, auspicando che venissero colmati i vuoti infrastrutturali che caratterizzano il comparto. Pur avendo ravvisato questa esigenza non abbiamo mai riscontrato zelo né attenzione da parte dei soggetti privati locali, che pure in altre realtà hanno invece inteso proporsi come attori e protagonisti della filiera produttiva”.
“Irpiniambiente – continua Sperandeo – non rappresenta un competitor del privato a livello locale nel settore dei rifiuti, ma un soggetto con il quale le diverse e numerose realtà private locali hanno sempre avuto un rapporto di corresponsabilità e collaborazione nella gestione. Avremmo apprezzato – dice Sperandeo – che proprio nel momento ufficiale di insediamento alla guida di Confindustria Avellino, che anche per Irpiniambiente rappresenta il riferimento associativo, il presidente avesse spostato i termini del confronto sulla prospettiva e non esacerbato la contrapposizione più volte ricercata in passato, comprensibile, seppur non condivisibile, quando ricopriva un ruolo più confacente”.
“Voglio immaginare – aggiunge Sperandeo – che superato questo momento, il presidente di Confindustria Avellino possa essere un attento osservatore ed un intelligente interlocutore, forte anche della riconosciuta esperienza nel settore, per delineare scenari gestionali che guardino al completamento del ciclo integrato dei rifiuti, senza pregiudizi strumentali né demonizzazioni nei confronti del soggetto pubblico, che per questa provincia rappresenta un patrimonio in termini di servizio e di osservanza ai principi di economicità, efficacia ed efficienza, nonostante le pesanti e negativa eredità decennali”.
“I risultati, non senza fatica e non senza incidenti di percorso, sono sotto gli occhi di tutti, in termini quantitativi e qualitativi, dal raggiungimento di eccellenti performance per quanto riguarda la raccolta differenziata, finanche nei costi del servizio che sono in perfetta linea con la media nazionale e di gran lunga inferiori a quelli delle altre realtà regionali e del Sud Italia. La governance di natura pubblica di un settore delicato, per caratteristiche ambientali e storiche – ricorda Sperandeo – come quello dei rifiuti in Campania, non consente “libertà” gestionali, tantomeno fughe in avanti o salti nel buio. I rapporti interistituzionali sono una condizione necessaria allo svolgimento dei servizi, così come il confronto costruttivo con tutti gli stakeholder, primi fra tutti i soggetti privati. Ritengo – conclude Sperandeo – che sia preferibile una dialettica costruttiva, volta a ridurre le criticità del sistema, nel quale possano trovare soddisfazione gli interessi legittimi di tutti, a partire dai cittadini, passando per gli enti e per i privati, nel rispetto dei ruoli e garantendo il diritto di esistenza di tutte le esperienze territoriali. Su questi temi auspico un confronto sereno e scevro da condizionamenti di parte con Confindustria e con i suoi rappresentanti”.