L’Italia e la Campania ripartono ma l’Irpinia resta ancora fuori da ogni prospettiva di ripresa, l’emergenza non ha detto nulla. Il Trasporto Pubblico riprende nel Paese e con tutti i limiti e le difficoltà, per carenza di materiali e personale, prova a dare un segnale di “normalità”, il Trasporta Aereo si avvia per attrarre turisti e relativa economia e riapre gli Aeroporti, i Collegamenti Marittimi nel golfo riportano i turisti nelle isole del golfo, il Trasporto Ferroviario ripristina servizi e ne disegna altri per la stagione estiva, per portare i turisti nel Cilento, ma ad Avellino la Stazione resta Chiusa!
La fase drammatica che attraversiamo ha detto a chiare lettere che le politiche dei tagli dei servizi sanitari e trasporti su tutti, sono i veri elementi che hanno determinato il dramma dell’isolamento di intere comunità esposte questa volta rischi sociosanitari, proprio per la mancanza di presidi di diritti come sanità e trasporti.
La desertificazione di intere aree della provincia e determinata dalla impossibilità di muoversi e curarsi, oltre che di studiare, ed appare evidente che riportarci famiglie, giovani e turisti senza questi presidi essenziali, appare un esercizio dello spirito piuttosto che una prospettiva, annunciata e millantata per le aree interne, soprattutto in campagna elettorale.
Anche vendere case ad 1 euro non funziona se non ci sono i “SERVIZI”
Quale è la logica secondo cui per l’estate si prepara l’offerta costiera e non quella delle aree interne?
A quale logica risponde l’assegnazione delle risorse per eventi turistici, che penalizza ancora le aree interne?
Perché non si capisce che senza trasporti il territorio è desinato all’isolamento totale, e alla chiusura?
Se logica non esiste, allora c’è una visione sbagliata e becera secondo cui, la Stazione di Avellino non deve aprire, perché in Irpinia non ci deve venire nessuno, o meglio la politica i turisti li immagina da un’altra parte, in altre aree più “vicine” per la regione.
Riaprire la Stazione subito, non a settembre, programmare l’estate in Irpinia significa dare una spinta alla riapertura anche in Irpinia, perché se restiamo fermi arretriamo e margini non ce ne sono, qui l’emergenza non è finita e ci sono chiari segnali di aggravamento altro che “normalità”.
Luigi Simeone
Segretario generale Uil Avellino/Benevento