(alca) – Non solo alla Cisl, l’ispezione da parte dei carabinieri del Gruppo Artificieri di Caserta coadiuvati dalle unità cinofile si è svolta anche presso le sedi principali degli altri sindacati di Avellino. Messo in moto il sistema dell’Arma per l’allarme bomba negli uffici della sigla sindacale di via Carlo Del Balzo, i militari hanno passato al setaccio anche i locali di Cgil e Uil. A questo proposito, Enza Preziosi, segretaria organizzativa della Uil Avellino Benevento rimarca la situazione di difficoltà che vive la comunità irpina. “In realtà, questo allarme bomba – spiega – è stato letto dalle forze dell’ordine come una sorta di avvertimento esteso a tutti i sindacati in città. L’eco dell’ordigno esploso davanti all’ingresso del Centro per l’Impiego è ancora molto forte e, naturalmente, c’è una preoccupazione diffusa per gesti del genere. Credo che questo clima sia legato ad un fenomeno di impoverimento generale. Di fronte alle difficoltà economiche che stanno generando nuovi poveri e che sono assolutamente trasversali, c’è anche gente che forse si è sentita presa in giro dagli annunci di bonus e aiuti vari. Persone che poi si sono trovate escluse dall’accesso a questi importi o che non è rientrata nei requisiti necessari all’invio della domanda. Ci sono tanti cittadini che, secondo la loro percezione, si sono sentiti quasi traditi dalle istituzioni e, probabilmente, ma la mia è solo un’ipotesi, hanno preso di mira alcuni simboli del Lavoro. Prima il centro, poi i sindacati…”.
Rispetto ad una cassa integrazione, dove erogata, e al sostegno alle famiglie con il reddito di emergenza, che sono misure che vanno verso una loro naturale conclusione, per invertire la rotta, dopo la fase di assistenzialismo legata all’urgenza del momento, serve una politica economica strutturata che ridisegni il sistema della produzione e rafforzi gli assi economici del Paese. Di certo bisogna creare nuova occupazione a lungo termine, con contratti stabili e prospettive concrete. “In questo periodo di transizione e confusione – aggiunge Preziosi – i sindacati sono le organizzazioni più vicine ai lavoratori e agli utenti in generale. Con noi hanno un contatto diretto, ci possono chiedere informazioni e ottenere delle risposte, oltre che essere supportati per l’invio delle varie istanze. L’Inps, tanto per fare un esempio, è ancora chiuso al pubblico e anche noi possiamo interfacciarci con loro solo via telefono o email. Devo dire, comunque, che stanno sbrigando tantissime pratiche e rispondono subito ai nostri quesiti. Tempi rapidi e, quindi, nulla da eccepire anche sull’interlocuzione. Ma per gli utenti resta un filtro che in questo momento non dovrebbe esserci. L’auspicio è che tutto possa tornare alla normalità, almeno per agevolare i rapporti ed essere ancora più efficienti, mentre attraverso investimenti e iniezioni di capitali nei settori portanti l’Italia e così anche l’Irpinia possano ripartire davvero e ridurre la disoccupazione”.