La situazione drammatica che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti. Indubbiamente, l’emergenza sanitaria è al primo posto e con essa la costante salvaguardia della salute dei cittadini. I tanti sacrifici richiesti alla comunità lo dimostrano. Tuttavia l’incidenza negativa che tale pandemia avrà successivamente sull’economia reale è anch’essa evidente come sottolineano i maggiori esperti del settore. Tale incidenza, anche in considerazione dell’incertezza dei tempi di ripresa delle normali attività produttive, sarà ancora più marcata nella nostra provincia, che già da diversi anni sta attraversando un periodo di crisi in tutti i settori economici, in particolare nel terziario”. Dal direttore dell’Associazione Imprenditori Irpini di Confesercenti, Antonello Tarantino, un accorato appello alle istituzioni regionali e nazionali, e allo stesso Governo, per dare un aiuto concreto a chi da settimane, ormai, ha dovuto chiudere la propria attività.
“Per quanto sopra esposto – continua Tarantino – la nostra associazione, dopo aver chiesto lo slittamento delle scadenze dei tributi locali, attraverso l’ausilio delle struttura Nazionale, Regionale ed Interprovinciale di Confesercenti, è in continuo contatto con gli imprenditori e cerca di informarli costantemente sulle ricorrenti ed a volte confuse possibilità di ristoro che il Governo centrale mette a disposizione delle aziende e dei propri dipendenti. Tuttavia, l’aspetto più importante sul quale si sta lavorando, è la possibilità di facilitare l’accesso al credito attraverso la garanzia dello Stato che mediante Medio Credito Centrale può arrivare fino all’80% del finanziamento richiesto. L’obiettivo di Confesercenti regionale è quello di arrivare al 100% della garanzia pubblica, attraverso il coinvolgimento della Regione Campania e delle Camere di Commercio; in tal modo gli Istituti bancari non avranno difficoltà a concedere credito. E’ evidente come sia preminente, per gli imprenditori, avere liquidità per poter rilanciare le proprie attività e ripartire in tempi rapidi e senza troppi fronzoli burocratici, altrimenti, molte attività commerciali non saranno in grado di andare avanti, e ciò comporterebbe il collasso della intera Provincia di Avellino”.