Un’altra gloriosa fetta di imprenditoria sannita rischia, ma il dado è ormai tratto, di scomparire dalla mappa industriale della provincia. Si tratta della Moccia di Montesarchio, 38 operai effettivi, che diversifica la produzione ed ha deciso di abbandonare il settore edilizio ritenuto non più idoneo alle strategie di mercato dell’azienda. SWettant’anni di storia che volgono al termione ed aprono uno scenario assai drammatico per i lavoratori alle prese con i problemi occupazionmali da quasi quattro anni ma soltanto ora entrati nella fase più acuta della crisi. Dinanzi a loro due opzioni: accettare il patto offerto dalla Moccia, 8 mila euro ma l’incertezza della cassa integrazione, oppure proseguire la lotta sperando nei nuovi criteri di ammortizzazione sociali nel Def che il Governo varerà a giorni. Il confronto in prefettura, aspro e serrato, non ha prodotto grandi risultati. Rosita Galdiero
Molti lavoratori appartengono alla Filca Cisl. Il responsabile Pirchio fa professione di dialogo
Ora ai lavoratori tocca scegliere e non sarà affatto semplice
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