La Nestlè ha annunciato di avere raggiunto un accordo per quanto riguarda il futuro della Perugina. “Fatte scelte rigorose con guanti di velluto”, il commento dei vertici della multinazionale elevetica. Dei 364 esuberi, secondo il piano sociale svelato, la meta’, 182, ha scelto una ricollocazione esterna: 146 sono stati incentivati all’esodo con 60 mila euro a persona, di cui 40 attraverso il piano di outplacement messo a disposizione dalla multinazionale; 35 saranno i prepensionamenti; un solo lavoratore infine, con 30 mila euro di incentivo a lui piu’ i 30 mila euro dati invece a chi lo assumera’ a tempo indeterminato, ha accettato la ricollocazione in una azienda del territorio. Gli altri 182 sono stati ricollocati nel gruppo Nestle’: 172 nella fabbrica perugina con contratti part time semestrali e a tempo indeterminato; dieci invece fuori da San Sisto, tra la Toscana e lo stabilimento di Benevento. Ora gli altri passi, secondo quanto annunciato dai vertici aziendali, saranno la chiusura di tutte le procedure del piano sociale per il mese di giugno per poi “approcciare la nuova stagione con il nuovo assetto” ed arrivare quindi a luglio “con il piano industriale pronto e finito”: la fabbrica entrera’ a regime con 613 unita’ totali a tempo indeterminato (full time e part time) su cui si innesteranno gli stagionali. La Perugina, secondo il direttore dello stabilimento di San Sisto Francois Pointet, “ora e’ piu’ moderna, flessibile ma soprattutto piu’ produttiva”. “Anche con questo nuovo assetto – hanno inoltre osservato ancora i vertici dell’azienda – rimaniamo la piu’ grande fabbrica di cioccolato in Italia”