Il Mezzogiorno assente dalle grandi tematiche politiche in questo periodo di bailamme elettorale. Un punto dolente per cui l’arrivo a Benevento di Maurizio Landini, l’ex segretario della Fiom, in odore di successione alla Susanna Camusso alla guida della Cgil, ha innescato il discorso sull’assoluta esigenza di tornare a parlare di Sud nelle agende politiche e sindacali. Al centro per l’impiego la presenza istituzionale, e non, è stata pari alle aspettative. C’era il presuidente della Perovinci Ricci, c’era l’assessore regionakle al Lavoro Lepore. E c’era anche il sindaco Mastella, poi è arrivato anche l’on De Caro, che ha avuto parole di elogio per il suo interlocutore parlando di estrema proficuità delle ragioni del dialogo tra politica e parti sociali. Peccato che lui stesso eserciti poco l’enunciato ma varranno logiche di carattere personale e non politico. Landini ha il vanto di essere assolutamente diretto. Arriva nel Sannio, terra di diritti negati e violati, e parla di asslouta esigenza di un’azione corale per poter approntare contromisure adeguate
Le prossime elezioni del 4 marzo. Il sindacato valuterà le opzioni che scaturiranno dalle urne, grosse koalitione compresa. “Non entriamo nella disputa politica”, dice, ” valuteremo quello che il prossimo governo, se ci sarà, potrà fare sui temi del lavoro e dello sviluppo. Landini un giudizio a metà della campagna elettorale lo esprime pure sui programmi delle varie forze pilitiche e non appare positivo.