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Benevento| Vima e dintorni, “nessuno deve sapere”

Benevento| Vima e dintorni, “nessuno deve sapere”

24 Ottobre 2017 | by Enzo Colarusso
Benevento| Vima e dintorni, “nessuno deve sapere”
Lavoro e Sindacati
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Un sistema di scatole cinesi, una storia non nuova di prevaricazioni e di soprusi. Quella che una volta era la Vima di Airola e che ora attraverso cooperative varie arriva a Job Services è solo l’ultima delle storiacce di lavoro negato di cui questa provincia è purtroppo pregna. La Cgil, con tutte le sue difficoltà e a volte anche le sue contraddizioni è però sul pezzo; denuncia un sistema di discriminazioni a danno dei suoi tesserati, sette in tutto, nei confronti dei quali non sono neppure sufficienti sentenze che ne impongono il ritorno al posto di lavoro ma quel che è più grave, un reticolo di affinità perverse tra colletti bianchi, datori di lavoro e mondo sindacale che rappresenta un pozzo nero dal quale salgono su miasmi e nel quale avviene tutto e il contrario di tutto. A Via Bianchi Rosita Galdiero ha incontrato i sette lavoratori. E’ stato il momento per mettere sul piatto della bilancia tutte le perplessità e le amarezze. La Galdiero parte a testa bassa. “In questa provincia povera si assiste quotidianamente alla disarticolazione dei diritti e delle guarentigie per cui si è lottato per anni. Ciò che accade ad Airola è una vera schifezza, dice in modo colorito il segretario della Cgil, perché consorti con i padroni ci sono anche alcune sigle sindacali che ne avallano i soprusi”. Non usa mezzi termini la Galdiero che lancia un vero e proprio guanto di sfida. “Ci dicano se c’è da lottare anche con chi dovrebbe difendere i diritti dei lavoratori, ci dicano se Confindustria abbia ancora un peso e se addirittura la Carrefour sia nelle condizioni di comprendere ciò che accade ad Airola”. Nel frattempo i sette lavoratori non percepiscono stipendi da luglio.

 

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