Niente da fare. Tra Mastella e la Cgil sembra proprio non esserci feeling. Per la verità l’esordio della sindacatura del ceppalonese non fu proprio all’insegna dell’apertura nei confronti dei sindacati, almeno nei confronti della Cgil. Le vicende degli ex Russo, dei lavoratori della mensa, dell’Amts hanno allontanato ancora di più le due parti e aperto una stagione fatta di dinieghi col sindaco che chiude sistematicamente i canali di dialogo con le parti sociali. Il carattere sanguigno di Rosita Galdiero definisce poi il quadro dei rapporti ma a nessuno, e meno che mai al Primo Cittadino, è consentito mettere all’indice il maggiore sindacato italiano in un momento di fortissima tensione sociale.
Lo scontro veemente di ieri l’altro a Palazzo Mosti e i decibel acutissimi di Rosita rappresentano il diapason di questo rapporto incarognito da una crescente escalation di intensità. E a definire meglio la critica forte che il sindacato che fu di Di Vittorio muove a Mastella, ecco una lettera aperta nella quale la Galdiero ribadisce, a nome della Cgil, “la propria netta contrarietà alla dichiarazione di dissesto del comune di Benevento, che getta la nostra città nel baratro più totale”. “Il fallimento della città ha conseguenze dirette sui lavoratori, prosegue Galdiero, “ma anche sui pensionati e i cittadini tutti: si comprime la possibilità di erogare i servizi minimi essenziali e vi sono forti ricadute negative sui livelli occupazionali. E ancora. “Che l’Onorevole non avesse alcuna intenzione di “governare la città” era chiaro. Nessuna programmazione, nessun progetto messo in campo per rilanciare l’occupazione ed il lavoro, riesce pure a farsi bocciare l’unico progetto presentato, quello da 18 milioni di Euro per la riqualificazione delle periferie, per non averlo predisposto nel rispetto di quanto richiesto dalle linee guida, con il risultato di far collocare Benevento al 120esimo posto nella graduatoria dei comuni aspiranti”. “La CGIL continuerà a fare la propria parte”, conclude perentoriamente il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Benevento, “svolgerà il proprio ruolo, quello della contrattazione, chiedendo sempre conto delle scelte che Lei metterà in campo, non rassegnandosi mai, provando, giorno dopo giorno, a contrastare e sovvertire le politiche scellerate e a restituire dignità ai cittadini, alle lavoratrici, ai lavoratori, ai precari, ai giovani. In una parola dignità, quella che lei non ha avuto quando, anziché misurarsi con le difficoltà della città e quindi dei cittadini comuni, ha preferito la strada più semplice, quella del fallimento della nostra Benevento.