Vicenda Fatebenefratelli. I lavoratori del nosocomio attraverso una nota stampa invitano De Minico ad unire le forze per una sanità migliore. A scrivere è Pompeo Teddeo Cgil Fp, Ferdinando Giorgione e Giovanni Fucci Cisl Fp e Giovanni De Luca e Carlo Caporaso Uil Fp. “Apprendiamo con attenzione dalle pagine di stampa locale, l’accorato appello di De Minico, rivolto alle istituzioni regionali e locali, e mirato ad incrementare risorse umane e materiali per far fronte alla accresciuta domanda di richiesta di assistenza sanitaria su un territorio, come quello sannita che, a volte, non riesce ad essere pienamente soddisfatta dalle strutture ospedaliere operanti a Benevento e Provincia. E’ un dato oggettivo che l’Ospedale Rummo sia il nosocomio principale e di riferimento per l’ utenza sannita, e conosciamo bene gli elementi di forza e quelli di debolezza, laddove ci si trova a dover prestare la propria professionalità in carenza di personale e di risorse materiali.
Il discorso però vale anche per l’ Ospedale Fatebenefratelli, che conta circa 30 mila accessi all’ anno in pronto soccorso, nonostante le ridotte dimensioni. Da qui l’invito di correggere il tiro, poiché se, da un lato, il Rummo rimane un riferimento per l’utenza, il Fatebenefratelli non è da meno, e i numeri, oggettivamente lo dimostrano. Pertanto appare inopportuno parlare di depotenziamento delle “altre” strutture in favore di una sola, perché passerebbe il messaggio per il quale, probabilmente, un’ unica articolazione sanitaria sarebbe capace, da sola, di far fronte alla richiesta di assistenza di Benevento, Provincia e zone limitrofe, mentre così non è e lo sanno bene gli utenti e gli operatori, che troppo spesso operano in regime di sottodimensionamento di personale, con carichi di lavoro che, specie in alcuni periodi dell’ anno, diventano estenuanti. Allora l’invito è quello di fare fronte comune”, tuonano i sindacati, “affinchè l’ospedalità sannita si veda riconosciuto il ruolo afferente ad ognuna delle singole strutture operanti nel territorio, con beneficio non solo per l’utenza, ma anche per i lavoratori (medici, infermieri, operatori sanitari e amministrativi) che, in questo modo, possono quantomeno vedersi riconosciuto il loro quotidiano lavoro, esercitato con professionalità nonostante le numerose difficoltà.”