BENEVENTO- Nel tormentato universo dei consorzi beneventani di bacino una novità di rilievo. Una sentenza della Corte di Cassazione di recente ha respinto le istanze del commissario liquidatore del Consorzio BN2 ritenendo infondate le relative rivendicazioni e di conseguenza legittima le velleità di ritorno al lavoro, da dipendenti pubblici, di coloro che hanno sostenuto ogni sforzo per difendere il proprio diritto al lavoro. Un calvario, quello dei lavoratori dei tre consorzi di bacino sanniti che va avanti da sei anni e di cui non si riesce a vedere la fine anche se la Cassazione pone un paletto definitivo in direzione del riconoscimento degli emolumenti arretrati, 74 mensilità, tfr e quant’altro, e di un prossimo ritorno al lavoro quando saranno definiti gli Ato e le condizioni lo permetteranno. “Dovranno attingere da noi lavoratori pubblici inopinatamente messi da parte”, tuona la Ragusi che ha sostenuto in solitario la sua battaglia personale contro il muro di gomma formato dal potere politico e non solo. Alla fine Giovanni Venditti, segretario provinciale dell’Usb è categorico