Il giorno della Liberazione declinato in tutte le versioni. Quella che vi proponiamo di seguito è a firma di Edoardo Citarelli, Preside della Scuola Torre, che abbiamo conosciuto nel corso della genesi ultima della grande scuola cittadina beneventana e in seguito alle sue vicende. Citarelli, in questa occasione, offre la sua opinione in merito a ciò che accade in Ucraina e non esita a definire quella del popolo ucraino una nuova Resistenza nei confronti dell’aggressore russo.
“Il 25 aprile, giorno della Liberazione, è una data fondamentale per la nostra storia e la nostra identità. È il giorno in cui l’Italia si è liberata dal giogo del nazifascismo, grazie al coraggio e alla determinazione dei partigiani che hanno lottato per la libertà e la democrazia.
Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una nuova sfida. La Russia di Putin, con la sua aggressione all’Ucraina, minaccia da tempo la stabilità e la sicurezza dell’Europa e del mondo intero. Il regime di Putin è un regime mafioso, nazista e criminale, che non ha nulla da invidiare ai regimi totalitari del passato (eliminazione sistematica di tutti gli oppositori politici e perfino di centinaria di giornalisti, oltre alla emanazione di leggi illiberali, tipiche dei peggiori regimi dittatoriali). Non per nulla, a niente sono valsi i tentativi di farlo ragionare, messi in campo, tra gli altri, anche da influenti leader di diverse nazioni (Macron a più riprese, prima nei primi giorni della aggressione criminale all’Ucraina, poi i mediatori israeliani, poi la ex cancelliera tedesca Angela Merkel, poi lo stesso leader turco Erdogan; last, but not least, i tentativi dello squilibrato Donald Trump, che per certi versi è pure simile a Putin!).
Gli antifascisti di oggi sono dunque i PARTIGIANI UCRAINI, che stanno lottando per la liberazione del loro Paese dagli aggressori guidati da un regime mafioso e criminale! Sono loro che stanno difendendo la libertà e la democrazia, così come è concepita in tutto l’Occidente, e che meritano la nostra solidarietà e tutto il nostro sostegno. I cosiddetti “pacifisti” della guerra in Ucraina, che invocano la pace a tutti i costi, senza considerare le conseguenze dell’aggressione russa, sono fuori dalla realtà. La pace non può essere costruita sulla sottomissione dell’aggredito all’aggressore, bensì solo a partire dalla difesa della libertà, della democrazia e del diritto.
È giunto finalmente il momento che TUTTI prendano posizione a sostegno di coloro che stanno lottando per la libertà e la democrazia. È giunto il momento che TUTTI riconoscano che il regime di Putin è un regime criminale. “Putler”, il nuovo nome giustamente attribuitogli dai partigiani della libertà, è il nome che riflette la sua vera natura, simile a quella di Hitler.
Non possiamo dimenticare la lezione della storia. Non possiamo dimenticare il sacrificio dei partigiani che hanno lottato per la nostra libertà. È giunto il momento di agire, di sostenere gli antifascisti di oggi, i partigiani ucraini, che difendono la democrazia per tutto il mondo libero. E di sostenere anche, conseguentemente, il piano di riarmo delle nazioni europee sostenuto dalla Presidente Von Der Leyen, nell’attesa della creazione di un vero esercito europeo, non appena tutti comprenderanno che l’Europa dovrà avviarsi ad una VERA unione politica, sulla base delle idee di unità europea contenute manifesto di ventotene (depurate dalle… incrostazioni del tempo…) malgrado il fallimento del primo Trattato Costituzionale Europeo, firmato a Roma il 29 ottobre del 2004 e mai ratificato.”