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Una Pasquetta del Parco De Mita…

Una Pasquetta del Parco De Mita…

22 Aprile 2025 | by Enzo Colarusso
Una Pasquetta del Parco De Mita…
Attualità
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L’inaugurazione o meglio la pasquetta organizzata al Parco De Mita salutata dal sindaco Mastella come “un bell’evento in questo splendido ed esteso spazio verde per 23 anni finito nel dimenticatoio.” Il sindaco è giustamente orgoglioso di questa struttura che ha però subito ritardi sensibili, come per altro uno degli spazi di accesso, quel Piazzale Catullo che se la memoria non inganna avrebbe dovuto essere lo slargo destinato ai bus turistici provenienti da Piazza Cardinal Pacca. Piazzale Catullo sarà praticabile a breve, si spera, mentre il Parco è già aperto “tornato a vivere con un momento di svago e convivialità per giovani e famiglie, un boom di presenze per questa momentanea ripartenza, in vista dell’inaugurazione e poi della nascita del Parco tematiche sulle Janare che darà centralità culturale a questo luogo e al bel teatro all’aperto che ospita”, dice un Mastella raggiante.

Tuttavia, il punto sta proprio in questa apertura ante inaugurazione e a pagamento che costituisce un unicum. Dando per scontato che tutto sia regolare e che esiste già un regolamento, si tratta di capire se esso sia già in atto per un parco che resta uno spazio pubblico, se da questo regolamento si evince l’affitto da pagare al Comune che quindi ne verrebbe a godere di un sicuro introito per le casse asfittiche di Palazzo Mosti.

Ora, andando nello specifico il Parco è stato dato in “concessione”, il che vale a dire che le modalità di gestione sono di competenza del privato che deve sfruttarlo economicamente per rientrare delle quote corrispondenti al valore delle prestazioni che deve assicurare per 20 anni. Quali sono queste prestazioni? La cura del verde, la manutenzione delle strutture, i costi delle utenze, solo per citare alcune voci. Il punto è che il disciplinare della gara di concessione prevede espressamente che “il Concessionario dovrà garantire l’accesso al pubblico del parco comunale denominato “Parco De Mita” in ogni periodo dell’anno secondo modalità da concordare con l’Amministrazione”. La domanda è; sono state concordate queste modalità oppure no?

Sulla questione interviene intanto il portavoce di Alleanza per Benevento Luigi Diego Perifano che solleva qualche perplessità.

” Va bene la giornata di festa ma c’è un aspetto che va chiarito e che è della massima importanza: un bene pubblico dovrebbe essere accessibile a tutti, come lo è, per esempio, la villa comunale, senza che sia previsto il pagamento del biglietto di entrata. A Pasquetta per accedere al Parco De Mita occorreva invece pagare un importo variabile, comunque non meno di 10-15 euro a persona, e così le famiglie che non hanno avuto la possibilità di affrontare la spesa sono state penalizzate. Ora bisogna capire se l’eccezione alla regola è stata autorizzata dall’autorità comunale, e se sì per quali ragioni, dato che le restrizioni nell’utilizzo di beni comuni devono essere sempre adeguatamente giustificate.”

Vizzi Sguera, consigliere di “Civici e Riformisti”, prende atto del successo indiscutibile della manifestazione ed è dell’avviso che “alle associazioni va detto grazie per avere ridato dignità a quell’area, al loro coraggio per avere riqualificato un’area altrimenti destinata ad una inevitabile rovina”. Vizzi Sguera però si attende segnali anche da Parco Cellarulo “che resta ancora un’area abbandonata e su cui non c’è alcun progetto di rilancio da parte dell’Amministrazione”.

Di altro tenore la critica che proviene da Rosetta De Stasio, militante di Fratelli d’Italia e consigliere comunale di opposizione. Rosetta fa accenno alla morte di Papa Francesco. “La riapertura del parco verde, oggi intitolato a De Mita, è senza dubbio una cosa positiva per la città. Come sindaco avrei evitato di festeggiare in modo così plateale in un giorno caratterizzato, purtroppo, dalla morte di Papa Francesco. Ognuno è libero di fare e comportarsi come crede, naturalmente. Ma io, sinceramente, avrei evitato di partecipare. Solo una questione di stile? Forse. Ma è esattamente ciò che ho pensato ieri e che penso oggi”.

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