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Per la Consulta lo “scalino preferenziale” non viola il pluralismo: ma il 95% dei fondi resta alle prime 100 TV, fuori le piccole emittenti

Per la Consulta lo “scalino preferenziale” non viola il pluralismo: ma il 95% dei fondi resta alle prime 100 TV, fuori le piccole emittenti

15 Aprile 2025 | by redazione
Per la Consulta lo “scalino preferenziale” non viola il pluralismo: ma il 95% dei fondi resta alle prime 100 TV, fuori le piccole emittenti
Attualità
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Con la sentenza n. 44 depositata oggi, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Stato in merito alla normativa sui contributi pubblici destinati alle emittenti televisive locali, stabilita dal DPR 146/2017.

Al centro del dibattito, il cosiddetto “scalino preferenziale”, meccanismo che assegna il 95% dei fondi disponibili alle prime cento emittenti in graduatoria, e solo il 5% alle restanti. La Corte ha ritenuto che tale criterio non leda i principi del pluralismo informativo e della concorrenza, rigettando anche i rilievi riguardanti l’art. 77 della Costituzione, il principio di ragionevolezza e l’interferenza con il potere giurisdizionale.

Nel motivare la decisione, la Consulta ha sottolineato come l’ecosistema informativo sia radicalmente cambiato, con la rimozione di barriere tecniche e la riduzione dei costi per la produzione e distribuzione dell’informazione, grazie soprattutto al web. In questo scenario – osservano i giudici – la sfida non è la moltiplicazione delle voci, ma la tutela della qualità dell’informazione, affidata anche al ruolo dei giornalisti professionisti.

Secondo la Corte, il meccanismo dello “scalino” è dunque orientato a sostenere realtà dotate di solidità economica, struttura organizzativa, uso di tecnologie avanzate e in grado di garantire occupazione stabile, puntando a premiare l’eccellenza più che a sostenere in modo generalizzato tutte le emittenti.

La decisione chiude un lungo contenzioso e conferma l’impostazione attuale del sistema di contribuzione pubblica nel settore televisivo locale.

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