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Di oggi la notizia che la Giunta comunale di Benevento ha adottato provvedimenti per intitolare due strade cittadine a Bettino Craxi e al Beato Carlo Acutis. Scelte entrambe più che legittime e decisione che Mastella “rivendica orgogliosamente”, quella su Craxi in particolare, e ricorda di essere stato il primo ministro della Giustizia ad andare ad Hammamet a mettere un fiore sulla tomba del fu presidente del Consiglio nel 2007. Mastella fa un’operazione di rimozione storica di quella damnatio memoriae che oggettivamente colpì il leader socialista all’epoca di Tangentopoli, benchè lo stesso Craxi riparò in Tunisia per sfuggire alla giustizia del suo Paese.
Ma di Craxi va fatta una valutazione politica e Mastella ha ragione quando dice che fu “capro espiatorio di una stagione cui oggi giustamente si guarda con più serenità e anche con un pizzico di nostalgia”. Opinione del sindaco di Benevento. Epperò, ci sarebbe anche un altro socialista, un bel po antecedente a Craxi, la cui paraboila umana e politica meriterebbe lo stesso rispetto e forse anche qualcosa in più. Parliamo di Giacomo Matteotti di cui è pleonastico ricordarne il profilo.
A Benevento la piazza a lui dedicata è da sempre quella ispirata a Santa Sofia, benchè il nome campaggi ancora ai margini della piazza nonostante da trent’anni non lo sia più. L’Anpi, da tempo, chiede che si intitoli un angolo del centro a Matteotti, la Villa Comunale non sarebbe una scelta malvagia, ma da Palazzo Mosti non si odono squilli di tromba. E allora Amerigo Ciervo ci riprova a sensibilizzare le coscienze, distratte, di Via Annunziata.
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