Dopo dieci anni di attesa, sacrifici e battaglie contro la burocrazia, Isaac Dormaah, trentenne originario del Ghana, potrà finalmente abbracciare l’intera famiglia, compresa la figlia che non ha mai visto, nata poco dopo la sua partenza per l’Italia.
Sbarcato dieci anni fa, come si legge in una nota stampa di Ansa, Isaac ha costruito una nuova vita a Cautano, nel Beneventano, dove oggi vive e lavora come operaio edile specializzato nella ditta Ferraro Costruzioni. Grazie al suo impegno e all’integrazione con la comunità locale, ha avviato un percorso che lo porterà, tra poche settimane, ad accogliere la moglie e i due figli, coronando così un lungo sogno di ricongiungimento familiare. “Realizzo un sogno che coltivo da dieci anni” – racconta Isaac – “Non immaginavo sarebbe servito così tanto tempo, ma oggi conta solo che ci siamo riusciti, anche grazie a chi mi ha sostenuto, in primis il mio datore di lavoro”. “All’inizio ero diffidente – confessa Mario Ferraro, titolare dell’impresa – ma Isaac mi ha fatto ricredere. Ha sempre dimostrato impegno, rispetto e voglia di costruirsi un futuro onesto. Non potevo restare indifferente davanti alla sua battaglia per rivedere la sua famiglia”.
L’iter è stato lungo e complesso, ostacolato anche da errori nella trascrizione del nome e cognome, ma si è concluso con una sentenza favorevole della Cassazione che ha aperto la strada al ricongiungimento. “Sarà una giornata speciale – conclude Ferraro – una festa per Isaac, per la sua famiglia, ma anche per tutta la nostra comunità”.
Una storia che racconta speranza, integrazione e umanità, in un’Italia che, quando sa accogliere, è capace di trasformare i sogni in realtà.
