Ancora una volta il santuario di Montevergine, in provincia di Avellino, si prepara a celebrare la Candelora. Domani, 2 febbraio, si rinnova ogni anno l’antichissima festa nota ai più come la “juta (l’andata, ndr) dei femminielli”, uomini travestiti da donne. Negli ultimi anni la festa è diventata un appuntamento fisso per il popolo Lgbtqia+.
Centinaia di fedeli, provenienti da tutta Italia, raggiungono in preghiera il santuario, per rendere grazie alla Madonna Nera affettuosamente chiamata “Mamma Schiavona” che “tutto concede e tutto perdona”. L’aggettivo dialettale è riconducibile al mondo slavo da cui proverrebbe l’immagine sacra.
E domani , “i figli e le figlie di Mamma Schiavona” troveranno, come ogni anno, il loro spazio al santuario di Montevergine, in un evento tra fede e folklore, tra passione e devozione. Si ballerà al suono delle “tammorre”, grossi tamburi rituali in uso da secoli durante le festività religiose e non solo.
“Quello della Candelora è un rito unico che in Campania apre il ciclo mariano, una celebrazione capace di tenere dentro sia la liturgia che l’evento popolare condiviso. E siccome i processi culturali – affermano le associazioni promotrici – sono sempre anche processi politici, nel senso più ampio del termine, la Candelora è diventata anche la data simbolo per l’affermazione e il riconoscimento dei diritti civili della comunità Lgbtqia+: lo è stata fin dagli anni ‘70, ma si è consolidata nel 2002, anno in cui i femminielli devoti hanno subìto la cacciata dal santuario”. Superare le divisioni per essere comunità, riscoprendo il valore delle relazioni autentiche per superare ogni forma di violenza è il messaggio voluto quest’anno per la Candelora promossa dal Comune di Mercogliano in sinergia con il Comune di Avellino, l’Ente Parco Partenio e le associazioni del territorio e che domani vedrà con la benedizione delle candele, che celebra la luce di Cristo, la conclusione dell’ edizione 2025. L’evento con la messa sarà il momento culminante di una festa che quest’anno ha aggiunto alla fede e al folklore un fitto programma di confronti sui diritti.
Il Comune di Mercogliano, guidato dal sindaco Vittorio D’Alessio, e il santuario di Montevergine, con l’abate Luca Riccardo Guariglia, saranno protagonisti nel Giubileo, che porterà alla falde del Partenio centinaia di migliaia di fedeli, per un anno di riflessione, oltre che di riscoperta del territorio. “La luce della Candelora di quest’anno – spiega D’Alessio – è un appello a restare uniti per ricomporre le crepe della comunità, facendo passare nuova luce di speranza, la stessa che risplende nello sguardo di Mamma Schiavona la quale accoglie tutti”.
Per don Vitaliano Della Sala, che il 26 gennaio scorso ha inaugurato il programma della Candelora con una fiaccolata di speranza e che ha unito le comunità di Avellino e Mercogliano, è fondamentale l’armonia tra le persone. “Se non riusciamo a ricucire tensioni e conflitti nelle nostre comunità non potremo mai immaginare un mondo di pace”. Ieri invece nel capoluogo irpino il programma della Candelora ha restituito alla comunità, dopo anni di pausa, la tradizione del “focarone” di San Ciro, una pira alta tre metri che viene accesa il 31 gennaio ai piedi del Duomo. Ad assistere al tradizionale rito, assieme alla sindaca di Avellino, Laura Nargi, anche Vladimir Luxuria, madrina della festa. “C’è un’atmosfera speciale in questa edizione; grazie ad una straordinaria sinergia di forze, si è creata una rete della Candelora ed è ritornato l’antico rito del focarone, tutti elementi che consegnano uno speciale quadro di armonia”. Luxuria sottolinea con forza il legame con Mamma Schiavona: «Sapete bene quanto io sia devota, non partecipo al pellegrinaggio come personaggio ma come Vladimir, quella della Candelora è la prima data che annoto sulla mia agenda, ogni anno”. E l’ex parlamentare rivolgerà anche un appello particolare alla Madonna: «Chiederemo a Mamma Schiavona di proteggerci contro un vento di estrema destra che ci vuole cancellare e dipingere come una minaccia, che vuole condannarci all’isolamento. È impossibile dimenticare gli occhi comprensivi della Madonna, bisogna aver provato l’esperienza di inginocchiarsi davanti a lei e credere. La Candelora diventa l’occasione per ribadire che siamo tutti figli di Dio, Mamma Schiavona ci ama tutti e nessuno deve rimanere indietro». Infine Luxuria confessa il suo amore per l’Irpinia: «Qui mi sento parte del popolo, ho tanti amici, sono a casa. Vengo qui con l’umiltà di una persona devota, che chiede pubblicamente la protezione della Vergine, ma si fa anche intermediaria delle richieste di tanti». E in attesa della celebrazione conclusiva c’è molta attesa per il confronto previsto oggi su “Ragione e Religione” con il giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone e con Antonello Sannino, presidente dell’osservatorio Lgbtqia+ della Campania all’auditorium dell’Ic di Mercogliano. Ed è proprio Cecchi Paone a ribadire l’importanza di continuare a combattere per diritti riconosciuti in altri paesi «Penso al matrimonio egalitario, a una legge contro l’odio e la discriminazione legata all’orientamento sessuale, al diritto all’adozione, alla necessità di tutelare figure come quelle dei femminielli»