Recuperare le vestigia e rimetterle al servizio della fruibilità pubblica. Una strategia pregevole, in divenire, che parte dal recupero di quei reperti finiti nel lucroso circuito illegale del traffico delle opere d’arte e tornati nella disponibilità dello Stato e che magari languono nei depositi della Soprintendenza senza speranza alcuna d’essere esposti alla pubblica ammirazione.
E allora il protocollo firmato stamattina a Palazzo Mosti da un autentico parterre de roi istituzionale composto da Comune, Provincia, Soprintendenza, Tribunale, Asl e Università ha proprio l’obiettivo di coinvolgere le istituzioni in questo grande slancio culturale, una sorta di adozione del reperto da esporre nelle rispettive sedi accrescendone il prestigio e la visibilità.In qualche caso si può parlare di oepra d’arte nell’opera d’arte e il riferimento alla Rocca dei Rettori o a Palazzo Mosti o a Largo Guerrazzi non appare affatto peregrino
Per il sindaco Mastella è la concretizzazione di una idea portata avanti da parecchio e che oggi ha trovato sbocchi possibili grazie all’opera di convergenza istituzionale che si è messa in funzione.