Dopo 3 giorni di tour molto intenso su e giù per la provincia di Avellino, si è conclusa l’undicesima edizione de “Il Pino Irpino”: 118 tappe, una per ogni comune, 7 minuti di sosta in ogni piazza, più di 60 ore di spostamenti e oltre 1.000 km percorsi. Ma anche la raccolta di una marea di scarpe usate che saranno utilizzate per realizzare tappetini antiurto per i parchi giochi dei bambini.
Irpiniambiente, infatti, proprio in queste ore sta ultimando le operazioni per convogliarle tutte verso il punto di partenza e da qui poi verso l’impianto di Macerata che effettuerà questa trasformazione in playground.
Svelato, inoltre, il numero di noccioline inserite nella damigiana, 975, che tutti hanno provato a indovinare nell’ambito del contest lanciato nel corso delle incursioni della carovana verde presente in ogni paese con lo slogan che da sempre unisce tutti ed è diventato ormai un mantra: “Irpinia ti voglio bene”. Senza dimenticare le oltre 100 soppressate affettate per il ristoro dei giovani protagonisti dell’iniziativa di solidarietà.
Questo il bilancio de “Il Pino Irpino” di quest’anno, fermatosi nel cortile del Convitto Nazionale di Avellino, che, però, ha ancora un’ultima appendice: giovedì al Museo Irpino sarà depositata la capsula del tempo dove sono state inserite lettere e testimonianze raccolte durante la carovana del 2021, ancora in pieno Covid. Sarà al Museo fino al 6 gennaio 2040 e poi i primi nati del 2022 in ogni comune, nel frattempo diventati 18enni, riapriranno il contenitore a forma di missile e riporteranno nella propria comunità quanto gli è stato affidato. Un modo per riannodare i fili unendo presente e futuro.