A Napoli la manifestazione di protesta oggi, con il corteo organizzato dalla Cgil e dalla Uil contro la manovra di bilancio del Governo Meloni. La città, con il suo centro storico blindato e numerose strade chiuse per garantire il regolare svolgimento della manifestazione, ha visto la partecipazione di migliaia di lavoratori, sindacalisti, e cittadini provenienti da tutta la Campania e dalle regioni limitrofe.
Il corteo, partito da piazza Mancini alle 9:00, ha attraversato il cuore di Napoli, passando per corso Umberto I, piazza Bovio e via Sanfelice, per concludersi in piazza Matteotti, dove si è svolto un comizio con gli interventi dei principali esponenti sindacali. Tra questi, Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, hanno espresso il loro fermo dissenso verso la manovra economica proposta dal governo, che, a loro avviso, non risponde alle reali esigenze dei lavoratori e delle famiglie italiane.
“Nel 2024, in Campania, siamo ancora alle prese con difficoltà in settori fondamentali come la sanità, l’istruzione e la mobilità pubblica,” ha dichiarato Ricci, sottolineando l’urgenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. Durante la manifestazione sono giunti a Napoli oltre 100 bus con manifestanti da tutta la regione, tra cui anche molti da Benevento, dove la Cgil ha organizzato il trasporto per i partecipanti del Sannio.
Tra le voci più forti anche quelle dei sindaci del Sannio, che hanno partecipato al corteo insieme a rappresentanti delle associazioni di categoria, tutti uniti nel chiedere misure più adeguate per affrontare le problematiche strutturali che ancora oggi affliggono i territori. “Vogliamo risposte concrete,” hanno tuonato i manifestanti dai pullman, ribadendo la necessità di investimenti in settori chiave per il benessere sociale ed economico delle comunità.
L’atmosfera di tensione, ma anche di determinazione, ha caratterizzato l’intera manifestazione, con un obiettivo chiaro: far sentire la voce dei lavoratori e delle categorie più vulnerabili contro una manovra che, secondo i sindacati, rischia di penalizzare ulteriormente chi già fatica a far fronte alle difficoltà quotidiane.