I Vigili del Fuoco di Avellino vogliono rendere onore alle vittime e ai feriti del terremoto che 44 anni fa sconvolse l’Irpinia.
Desiderano inoltre ricordare l’impegno e i sacrifici di quanti, tra forze dello Stato e volontari, si adoperarono per portare soccorso alle popolazioni colpite.
In particolare, vogliamo celebrare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, chiamati a compiere sforzi e sacrifici senza precedenti per affrontare una tragedia straordinaria come quella che colpì l’Irpinia.
Il 23 novembre 1980, alle 19:35, l’Italia si fermò sgomenta di fronte alle immagini devastanti lasciate da una scossa di magnitudo 6,8, seguita subito dopo da un’altra di magnitudo 5. Il bilancio fu drammatico: migliaia di vittime, crolli e distruzioni in Irpinia, nel Salernitano, nel Potentino e danni in altre zone di Campania e Basilicata.
L’opera dei soccorritori si rivelò subito difficilissima, ostacolata dalla vastità del territorio coinvolto, un’area di circa 17.000 chilometri quadrati prevalentemente montagnosa, dal maltempo con neve e pioggia, dalle vie di comunicazione bloccate da frane e dalla rigidità delle temperature invernali.
Nei primi cinque giorni furono estratte le vittime di Avellino, ma l’intervento dei Vigili del Fuoco proseguì senza sosta nei Comuni colpiti per molti mesi. Furono giorni durissimi, ma i Vigili del Fuoco accorsero da tutta Italia, lavorando fino allo sfinimento e affrontando ogni difficoltà con spirito di servizio e orgoglio.
Questi uomini e donne, con il loro straordinario adattamento, superarono ogni ostacolo e disagio, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della gente irpina.