Un premio è sempre un premio e riceverlo in quel di Milano poi rende la cosa ancora più piacevole. Italia Oggi, quotidiano economico, giuridico e politico, promuove la provincia di Benevento, nella speciale classifica della qualità della vita in oltre cento realtà provinciali, ma nei primi dieci posti ci sono tutte province settentrionali, ca va sans dire. Per vedere una rappresentanza meridionale bisogna scendere sino al 67esimo posto dove si trova Matera; poi c’è Campobasso e oltre ancora Avellino e Benevento.
Ma intorno a quali indicatori si articola la speciale graduatoria? Sono in tutto 92, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”. Tutte voci estremamente concrete, pragmatiche, misurabili con strumenti statistici e quindi anche asettiche che non contemplano per esempio le sensazioni che pure hanno il loro spazio per misurare come si vive in determinate realtà.
Serenità, gusto di vivere, poca alienazione, poca propensione alla depressione, in definitiva joie de vivre, avrebbe detto Emile Zola. Tutto questo non fa testo perchè se lo facesse molte città e province del suditalia balzerebbero tra i primi posti e i dati si leggerebbero in altro modo.
Napoli, che è 95esima, per esempio, è tra le città da sempre più amate dal turismo internazionale con 4 mln di arrivi all’anno. I suoi odori, i suoi sapori, la sua fantasmagoria di colori, il calore della sua gente, sole e mare e golfo sono proverbiali ma per gli analisti de La Sapienza non sono dati quantificabili. E allora va allo sprofonno. Bisogna farsene una ragione così come per tutte le statistiche, sia che facciano piacere, sia che non facciano piacere.
Di sicuro gongola Mastella che in pochi giorni salta dai campi da golf di Sciacca fino alla fredda e nebbiosa Milano e si acchiappa il riconoscimento contestando lo “sfascismo” di chi osa accusarlo di autocelebrazione e solleva qualche perplessità. I numeri gli danno ragione però, va detto, anche se non si è capito perchè sia toccato a lui andare a ritirare il premio e non a Nino Lombardi visto che lo studio è su base provinciale. Misteri italiani dell’oggi…