Resta in stand by la questione legata agli extracosti delle aziende del trasporto privato dopo la chiusura del terminal di Piazzale Vari. Ieri la riunione a distanza con il consiglierre delegato regionale ai trasporti Cascone si è chiusa con un nulla di fatto e la promessa di rivedersi nella mattinata di lunedi prossimo a Napoli per cercare una via d’uscita al problema, fermo restando che la Regione s’è detta indisponibile a sostenere il maggiore onere di spesa chiesto dalle aziende rappresentate da Confindustria.
Confindustria che resta sulle sue posizioni; l’unico approdo dei bus è il terminal che il Comune ha fissato a Via Rivellini dove ci dovrebbe essere l’interscambio col sistema di navette, a carico di Palazzo Mosti, capace di smistare ai quattro angoli della città i pendolari. Che non sono solo quelli scolastici, ad avviso degli industriali. Via Mustilli, in definitiva, continua ad essere considerato una scelta infelice, sia sotto il profilo logistico in termini di sicurezza, sia sotto il profilo economico finanziario perchè allunga il chilometraggio senza ristoro regionale. Fatta eccezione per Air Trasporti che ha il suo hub a Ponte Valentinio e per la quale azienda l’approdo resta il deposito nel cuore dell’Asi.
E allora come si arriverà a lunedi prossimo, con quali proposte da sottoporre al potente luogotenente di De Luca, cui il Governatore ha affidato i cordoni della borsa della spesa pubblica in materia di trasporti? Ne traccia un profilo Anna Pezza, direttore generale di Confindustria.
Il Comune si fa forte dell’ordinanza firmata dal segretario generale Feola che obbliga tutte le aziende a sostare a via Mustilli. Il metodo toglie le castagne dal fuoco ad Ambrosone e Cappa perhè evita gli effetti del lunedi nero del 28 ottobre e il montare di un sentimento antiamministrativo. Il vicesindaco De Pierro si dice comunque fiducioso che la Regione sappia venire incontro alle esigenze che sono state poste sul tappeto.