“Dopo aver attuato provvedimenti importanti e coraggiosi negli ultimi anni, su tutti la delocalizzazione del terminal bus dal centro città a via Pini ed il censimento delle caldaie presenti sul territorio, il Comune ha attuato una politica molto rigorosa anche rispetto all’inquinamento che si sprigiona per effetto dei roghi vegetali. Vogliamo ricominciare a ragionare di politiche congiunte tra il capoluogo e i comuni dell’hinterland.
Stabilire una linea unica d’azione, perché i nostri territori sono strettamente collegati ed ognuno risente di ciò che avviene nell’altro. Non soltanto sui roghi agricoli, ma anche rispetto al trasporto pubblico locale, al traffico veicolare, alla gestione degli impianti termini residenziali, commerciali, industriali. Un lavoro ambizioso ma fondamentale, perché solo ragionando in ottica di area vasta possiamo arginare stabilmente il problema dell’inquinamento dell’aria”.
Lo ha detto la sindaca di Avellino, Laura Nargi, a margine del tavolo di confronto sulla qualità dell’aria, voluto dalla prima cittadina, che si è svolto in Comune con tutti i sindaci della Valle del Sabato “per costruire politiche comuni rispetto al contenimento delle polveri sottili”. Presenti al confronto anche i primi cittadini di Aiello del Sabato, Capriglia irpina, Grottolella e Montefredane (Sebastiano Gaeta, Nunziante Picariello, Antonio Spiniello e Ciro Aquino), ed i vicesindaci delegati all’Ambiente di Atripalda e Summonte (Domenico Landi e Carmine Cristiano).
Partendo dall’analisi delle diverse ordinanze attuate nei Comuni dell’hinterland rispetto all’abbruciamento dei residui vegetali, delle soluzioni e delle tecniche possibili o già adottate per contemperare le esigenze degli agricoltori con quelle della restante parte della comunità, si è ragionato, spiega una nota del Comune capoluogo, “ad ampio raggio delle diverse fonti di inquinamento dell’aria. Allo scopo, è stata condivisa la necessità di aggiornare il confronto in un prossimo tavolo che si terrà a breve, con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi a definire un’intesa formale con la Prefettura, i diversi attori istituzionali competenti e le forze dell’ordine. Anche allo scopo di immaginare le sanzioni più idonee”.
Alla data del 27 ottobre scorso, ultimo bollettino pubblicato dall’Arpac, Avellino ha sforato le soglie di Pm10 consentite dalla legge 12 volte alla centralina di via D’Agostino (Quinto Circolo) e 11 volte a via Piave (ex Dante Alighieri). “Nonostante la situazione sia dunque ampiamente nei margini, ed il capoluogo si avvii a concludere il terzo anno consecutivo senza superare la soglia limite dei 35 sforamenti abbondantemente elusa per circa 10 anni fino al 2021”, sottolineano dal Comune, “l’obiettivo del tavolo è giocare d’anticipo su una questione cruciale che attiene alla salubrità ambientale dell’intero territorio”.