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“Non poteva andare peggio”: Legambiente boccia le città campane sul fronte ambientale

“Non poteva andare peggio”: Legambiente boccia le città campane sul fronte ambientale

28 Ottobre 2024 | by redazione
“Non poteva andare peggio”: Legambiente boccia le città campane sul fronte ambientale
Attualità
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I capoluoghi di provincia della Campania risultano tra i peggiori in Italia per qualità ambientale, secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, redatto in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. La classifica, che valuta 106 capoluoghi italiani, vede tutte le cinque città campane in retrocessione rispetto al 2023. Napoli, fanalino di coda tra le grandi città, è al quart’ultimo posto, dopo una discesa dal 98° dell’anno scorso.

  • Napoli: 103° posto, la peggiore tra le grandi città (era al 98° nel 2023)
  • Caserta: 98°, in calo rispetto all’88° posto dello scorso anno
  • Salerno: 88°, retrocessione di 11 posizioni rispetto al 2023
  • Avellino: 66°, giù di 6 posizioni
  • Benevento: 60°, perde una posizione rispetto allo scorso anno

Per Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, è evidente come, per uscire dall’attuale “emergenza urbana,” sia necessaria una strategia nazionale che favorisca scelte di sviluppo sostenibili e vicine alle necessità dei cittadini: “Non si potrà vincere la sfida ambientale e climatica senza una vera rivoluzione delle aree urbane, che rappresentano non solo i luoghi di residenza della maggioranza della popolazione, ma anche i territori in cui si amplificano le crisi ambientali, sociali ed economiche.”

Le città campane continuano a registrare un elevato tasso di inquinamento atmosferico. Sono collocate nella classe più bassa per il rispetto dei valori guida dell’OMS, che fissa parametri più severi delle normative UE per inquinanti come PM10, PM2,5 e NO2. Tra i capoluoghi, Napoli risulta in una posizione “scarsa” per qualità dell’aria, mentre Salerno, Benevento, Caserta e Avellino sono solo “appena sufficienti”. Biossido di azoto e particolato sottile (PM10 e PM2,5) restano fra le criticità più significative, nonostante una lieve diminuzione negli ultimi cinque anni.

La situazione idrica non è migliore: Salerno e Caserta registrano un tasso di dispersione dell’acqua in rete pari al 61%, seguite da Benevento al 57%. La dispersione della rete idrica è una problematica strutturale che necessita di investimenti mirati per ridurre sprechi e migliorare l’efficienza.

Per risanare le città e renderle più sostenibili, Legambiente evidenzia la necessità di investimenti in mobilità sostenibile, spazi verdi urbani, e una gestione dei rifiuti efficace:

  • Trasporto pubblico: Napoli ha visto un incremento del numero di passeggeri, raggiungendo 79 viaggi per abitante nel 2023, rispetto ai 64 del 2022. Tuttavia, resta lontana dalle altre metropoli italiane.
  • Piste ciclabili: Benevento si distingue con 22,65 metri equivalenti di piste ciclabili per 100 abitanti, mentre Napoli e Salerno sono ferme a 0,39 e 0,22 metri, rispettivamente.
  • Aree pedonali: Nessuna città campana riesce a raggiungere la media nazionale di 50,7 m² per 100 abitanti, con Benevento che segna 40 m² e Avellino solo 2,6 m².
  • Verde urbano fruibile: Avellino offre 31 m² per abitante, seguita da Benevento (22,7 m²) e Salerno (19,4 m²), mentre Napoli chiude con 13,6 m².

La gestione dei rifiuti è una questione cruciale:

  • Obiettivo di raccolta differenziata: Solo Salerno (74%) e Avellino (66%) superano il target del 65% fissato dalla legge, mentre Benevento si avvicina con il 63,7%. Caserta (55%) e Napoli (39,3%) sono molto al di sotto della media.
  • Produzione di rifiuti: Napoli produce 534 kg di rifiuti per abitante, superando la media nazionale di 513 kg. Questa elevata produzione di rifiuti rappresenta una pressione ambientale significativa.

Per le energie rinnovabili

Per le energi rinovabili solo Avellino mostra un minimo di diffusione di energie rinnovabili, con 7,99 kW di solare termico e fotovoltaico per 1000 abitanti. Le altre città, come Napoli (0,21 kW) e Salerno (1,44 kW), evidenziano una mancanza di investimenti in questo settore.

Legambiente sottolinea che per rendere le città più vivibili occorre una riqualificazione delle aree urbane, in particolare delle periferie, includendo foreste urbane e spazi pedonali per mitigare le ondate di calore e promuovere spostamenti sostenibili. “Se non ora, quando?” è la domanda conclusiva di Legambiente: il miglioramento delle performance ambientali delle città campane non è più rimandabile.

 

 

 

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